In preparazione alla giornata mondiale delle comunicazionI socialI si è svolto un incontro presso il teatro della Parrocchia San Gregorio VII a  Roma.  A promuovere l’evento, l’Ufficio Comunicazioni Siciali del Vicariato di Roma, la Pontificia Università Lateranense, l’Associazione WeCa (Webmaster Cattolici), il Centro Culturale San Paolo e l’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline Onlus. L’incontro è stato introdotto da una riflessione sul Messaggio del Santo Padre a cura del moderatore dell’incontro Massimiliano Padula, direttore dell’ufficio Stampa presso la Pontificia Università Lateranense. Ha fatto seguito l’intervento di Rita Marchetti, docente all’università di Perugia, che ha illustrato i primi risultati di una ricerca sull’impegno dei consacrati nell’uso dei social network. Tra i primi dati emersi, è da notare che, tra tutti consacrati inseriti su Facebook, il 59,7 % sono seminaristi, il 20,4 % religiosi, il 17,9 % diocesani, il 9,3 % religiose.La ricerca è condotta d’intesa tra WeCa, Università Cattolica di Milano e Università di Perugia.

La riflessione si è quindi ampliata grazie agli interventi del gesuita Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, di Pier Cesare Rivoltella, docente alla Cattolica di Milano, di Gianni Riotta, già direttore de Il sole 24 ore, e del TG 1 e docente presso la Princeton University. Da notare che i due interventi di Rivoltella e Riotta sono avvenuti via Skype, da Acierale il primo, da New York il secondo. Entrambi hanno affrontato da varie angolazioni tutta l’ampia casistica legata all’uso di facebook, dalla cosidetta ‘amicizia’ al rispetto della privacy. Centrale è rimasta quella frase del messaggio del Papa, che recita: “I credenti avvertono sempre più che, se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante”. Al termine dell’incontro è stato assegnato a Padre Spadaro l’ottavo Premio Paoline Comunicazione e Cultura.

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