Sogg. e Scenegg.: Paz Alicia GarciaDiego - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Guillermo Granillo - Mus.: David Mansfield - Montagg.: Rafael Castanedo - Dur.: 114' - Produz.: Miguel Necoechea, Pablo Barbachano Vietato ai minori di 14 anni
Interpreti e ruoli
Regina Orozco (Coral Fabre), Daniel Gimenez Caho (Nicolas Estrella), Marisa Paredes (Irene Gallardo), Julieta Egurrola (Juanita Norton), Veronica Merchant (Rebeca San Pedro), Sherlyn Gonzales (Teresa), Giovan-ni Florido (Carlitos), Patricia Reyes Spindola, Rosa Furman, Bianca Florido, Fernando Soler P., Alexandra Vicencio, Oscar Castaneda
Soggetto
In Messico nel 1949, l'infermiera Coral, che vive sola con due figli piccoli, risponde ad un annuncio sul giornale e incontra Nicolas, abitua-le frequentatore della 'corrispondenza delle anime perdute'. Coral ne è affa-scinata e, anche se dopo aver passato la notte insieme lui scappa con i suoi soldi, lei lo insegue, decisa a vivere con lui al punto da abbandonare i figli in un orfanotrofio. Nicolas allora si fa convincere e, insieme, ripendono il 'lavoro' di prima. Spacciandosi per fratello e sorella, visitano nubili e vedove che Nicolas seduce e poi vengono derubate. Il gioco va avanti con margini sempre più alti di rischio, finchè di fronte alla reazione di una donna, Nicolas è costretto all'omicidio, seguita in circostanze successive anche da Coral che non esita ad uccidere per salvare il suo uomo. Ma a poco a poco la morsa si stringe intorno a loro. Arrestati dalla polizia, vengono invitati ad allontanarsi e uccisi con una raffica di colpi alle spalle.
Valutazione Pastorale
girato con indubbia abilità e affidato ad immagini di forte suggestione, il film è insieme inquietante e ripugnante, porta in primo piano il culto del male che fa parte dell'uomo e la follia di due solitudini disperate. Film doloroso, che suscita ora disgusto, ora orrore, ora condanna per il tono freddo con cui scava nel problema della responsabilità individua-le, per l'enfatizzazione del culto e i veleni anticlericali che sparge in molti punti (tipici del resto di un Paese a forte religiosità come il Messico), per la totale assenza di speranza e la brutale conclusione. Il fatto , dicono le crona-che, è realmente successo, ma la regia ne fa quasi una cerimonia acre e macabra che, dal punto di vista pastorale, è troppo ambigua per poter essere accettata.
Utilizzazione: è da evitare l'utilizzazione in programmazione ordinaria. Il tono estremo della storia ne rende delicata l' utilizzazione anche in altri con-testi, se non con l'utilizzo di supporti tali da poter affrontare con la giusta attenzione e preparazione la visione del film.