WILDE

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Brian Gilbert
Durata
115'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
WILDE
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Julian Mitchell Tratto da "Oscar Wilde" di Richard Ellmann
Musiche
Debbie Wiseman
Montaggio
Michael Brad

Sogg.: Tratto da "Oscar Wilde" di Richard Ellmann - Scenegg.: Julian Mitchell - Fotogr.: (Scope/a colori) Martin Fuhrer - Mus.: Debbie Wiseman - Montagg.: Michael Brad-sell - Dur.: 115' - Produz.: Marc Samuelson, Peter Samuelson

Interpreti e ruoli

Stephen Fry (Oscar Wilde), Jude Law (lord Alfred Douglas), Vanessa Redgrave (lady Speranza Wilde), Jennifer Ehle (Constance Wilde), Gemma Jones (lady Queensberry), Judy Parfitt (lady Mount-Temple), Michael Sheen (Robert Ross), Zoe Wanamaker, Tom Wilkinson, Joan Gruf-fudd, Matthew Mills, Jason Morell.

Soggetto

Nel 1883 l’ irlandese Oscar Wilde torna a Londra pieno di esuberanza dopo un giro di conferenze negli Stati Uniti, dove è andato anche a visitare i minatori in miniera. In città, corteggia e sposa Constance Lloyd e dal matrimonio nascono due figli. Una sera Robert Ross, un giovane canadese ospite a casa Wilde, seduce Oscar e lo costringe ad affrontare i sentimenti omosessuali che egli aveva provato sin dai giorni di scuola. Mentre la sua carriera artistica prosegue, aumenta però il rischio di scandalo. Nel 1892, in occasione della prima de “Il ventaglio di Lady Windermere”, Oscar viene presentato ad uno studente di Oxford, lord Alfred Douglas detto Bosie. Tra i due comincia una relazione appassionata e burrascosa che porta Oscar a frequentare il giro delle case con ragazzi a pagamento, trascurando moglie e figli non senza sofferenza e sensi di colpa. Il padre di Bosie si oppone a questa scandalosa relazione, minaccia il figlio che a sua volta convince Oscar a denunciare il padre per diffamazione. Ma l’uomo reagisce e, essendo l’omosessualità illegale, trascina Oscar in tribunale. Dichiarato colpevole, Oscar viene condannato a due anni di lavori forzati. In carcere scrive a Bosie una lettera, il De profundis, in cui spiega che non si potranno mai più vedere. Constance si trasferisce in Italia, dove muore. Uscito di prigione nel 1897, Wilde parte per l’Italia, dove ritrova Bosie e l’antica passione si riaccende.

Valutazione Pastorale

il film ripercorre gli ultimi venti anni della vita di Oscar Wilde, poeta e commediografo irlandese di nascita e che turbò e sconvolse l’ambiente mondano e letterario della Londra vittoriana di fine Ottocento. Uomo di indubbia cultura e grande preparazione, Wilde non si fece scrupolo di mettere in mostra la propria omosessualità, facendone una specie di banco di prova per la sensibilità e il grado di maturazione di tutti gli altri. Il discorso pronunciato a propria difesa in tribunale diventa sfida aperta ai concetti di convenzione, di morale, di libertà. Guardata con gli occhi di oggi, la storia rischia o di essere datata o di proporsi come la solita bandiera di sfrenatezza contro un clima di supposte repressioni o censure. Dal punto di vista pastorale si impone molta cautela. Oscar Wilde, personaggio vero, non può essere preso come esemplare, fermo restando la convinzione di una maggiore attenzione e riflessione sul problema della omosessualità. Troppe immagini però si compiacciono inutilmente di mostrare i rapporti tra Wilde, i suoi “ragazzi” e altri partner, in un clima decadente che a lungo andare risulta negativo e non può essere accettato con leggerezza.
UTILIZZAZIONE: il film è da escludere dalla programmazione ordinaria. Se un recupero può esserci, anche a motivo della notevole realizzazione (curatissima l’ambientazione quanto a scene e costumi, perfetta l’interpretazione di Stephen Fry nel ruolo di Wilde), deve avvenire in occasioni motivate, con il supporto di materiale critico e di validi animatori di riflessione e di dibattito.

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