Sogg. e Scenegg.: Sam Henry Kass - Fotogr. (Panoramica/a colori): Chuck Levey, Lodge H.Kerrigan - Mus.: William Bloom, George Small - Montagg.: Mark Juergens - Dur.: 85' - Produz.: Lisa Bruce, Robert Nickson.
Interpreti e ruoli
Nicholas Turturro (Junior), Michael Badalucco (Joe Head), Holt Mc Callany. (Les), Ray "Boom Boom" Mancini (Lefty), Steve Buscemi (Ed Hoyt), (Holly Hoyt), Anne Meara (Jimmy), Sam Rockwell, Samuel L.Jackson, John Turturro, Tony Sirico, Jennifer Beals, Lodge H.Kerrigan, Aida Turturro, Wayne Maugans.
Soggetto
A Brooklin Junior e altri amici trascorrono le giornate bighellonando nelle povere strade del quartiere. Decidono di fare del cinema, si impossessano di una telecamera e cominciano ad andare in giro ad intervistare e riprendere persone conosciute della zona. Nel frattempo arriva la notizia che Jimmy, uno del gruppo, uscito di casa, non vi ha più fatto ritorno. I genitori e i fratelli del ragazzo sono molto preoccupati. Passano vari giorni e le riprese del film diventano per il gruppetto un modo per girare in maniera più attenta il quartiere e cercare l'amico scomparso. La madre consulta una maga, che assicura che Jimmy tornerà solo se verrà organizzata una grande festa in suo onore. Cosa che viene fatta la sera stessa, ma senza risultato. La sera dopo però, mentre la famiglia è a casa, Jimmy improvvisamente apre la porta ed entra: era rimasto chiuso nei lavatoi del palazzo al piano interrato. Finita bene la vicenda, gli amici fanno un montaggio del materiale girato, lo spediscono ad un produttore, vengono chiamati ad Hollywood: il materiale è piaciuto, ne verrà fatto un film vero, e i ragazzi guadagneranno un bel po' di soldi.
Valutazione Pastorale
si tratta di un film americano 'indipendente', ossia realizzato con budget limitato al di fuori delle grandi major, e rivolto a dare una fotografia realistica e a tratti impietosa di un'America minore, periferica, quasi abbandonata a se stessa. Film minimalista, lo si potrebbe definire, per l'intenzione esplicita di scavare nei caratteri di personaggi minuti e secondari, famiglie e case modeste, strade di quartiere con pochi luci al neon, un senso di provvisorio che fa paura. Ma il racconto riesce a non perdere il senso della misura e, accanto a situazioni troppo grottesche, a momenti demenziali un po' sopra le righe con qualche crudezza, il film, dal punto di vista pastorale, si fa apprezzare per la sensibilità con cui segue la difficile vita di un'America amara, dove non è semplice trovare un lavoro e l'unica evasione resta ancora il cinema, che è speranza, ricchezza, sogno.
UTILIZZAZIONE: girato con taglio quasi sperimentale e naif, il film risulta poco adatto ad una programmazione ordinaria. Più consigliabile invece in contesti motivati, per riflettere sull'altra faccia dell'America dei lustrini, sulle difficoltà dei giovani in periferia e nelle zone emarginate delle grandi metropoli.