Sogg.: tratto dal racconto di Stella Gibbons - Scenegg.: Malcolm Bradbury - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Chris Seager - Mus.: Robert Lockhart - Montagg.: Mark Day - Dur.: 95' - Produz.: Alison Gilby
Interpreti e ruoli
Eileen Atkins (Judith Starkadder), Kate Beckinsale (Flora Poste), Sheila Burrell (Ada Doom), Stephen Fry (Mybug), Freddie Jones (Adam Lambsbreath), Joanna Lumley (Mrs. Smiling), Jan Mckellen (Amos Starkad-der), Miriam Margoyles, Rufus Sewell, Ivan Kaye, Jeremy Peters, Maria Miles, Christopher Bowen, Louise Rea
Soggetto
A Londra nel 1930, la giovane Flora Poste, rimasta orfana e in cat-tive condizioni economiche, non si perde tuttavia d'animo. Prende l'iniziati-va di contattare i parenti che per l'occasione le hanno scritto, e, dopo qualche incertezza, decide di recarsi personalmente presso la famiglia Starkadder, parenti anche questi che non vede da tempo e vivono fuori Londra nella Cold Comfort Farm. Questo era il nome originario della fattoria che Flora trova ridotta in pessime condizioni. Ada, l'anziana matriarca, non esce quasi mai dalla camera, si fa lasciare il cibo fuori della porta ma poi comanda tutti a distanza con severità. Ci sono poi sua figlia Judith col marito Amos, i nipoti Sety e Reuben, l'eterea Elfine, oltre ad alcuni domestici e servitori di vecchia data. Di fronte alla situazione di abbandono e di sporcizia in cui versa la fat-toria, Flora mette in atto tutto il proprio ingegno, la capacità di far rivivere le stanze, il giardino, le persone. Giorno dopo giorno, la famiglia si riapre verso l'esterno, Flora frequenta feste e persone importanti, asseconda la passione di Reuben per il cinema facendolo ingaggiare da un regista, pensa anche a se stessa e, nel giorno in cui decide di sposarsi, la vecchia Ada scende al ricevi-mento vestita da gran signora, accetta la proposta di un medico e parte con lui per Vienna. Tutta la famiglia ha cominciato una nuova vita.
Valutazione Pastorale
Gradevole e simpatico, diretto con mano elegante, il film ritrae la realtà di un'Inghilterra anni Trenta divisa tra la società monda-na londinese e la dura vita della campagna. La protagonista Flora è una sorta di Pigmalione alla rovescia, che interviene a ripulire e a ridare coscienza di se stessi a persone quasi degradate e sfiduciate. Una vena umoristica attra-versa la storia, che riesce poi a mettere nella giusta luce le contraddizioni della civiltà contadina, il rapporto uomo-terra, la necessità di rapporti improntati alla comprensione dell'altro. Omaggio al cinema, attraverso la presenza del regista, ma anche alla pittura e alla letteratura di quegli anni, il film, dal punto di vista pastorale, è da accogliere positivamente con qualche riserva dovuta ad una certa leggerezza nella descrizione di alcuni rapporti ma compensata da una indubbia freschezza e da una costante fiducia nella vita.
Utilizzazione: Nell'insieme brillante e facile da seguire, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e festiva, con un'attenzione per i minori. E' da vedere anche in contesti più ristretti, per affrontare argomenti, quali il rapporto città-campagna, l'Inghilterra anni Trenta, le connessioni tra cinema e altre forme espressive (letteratura, musica, pittura...), gli accenni di femminismo nel prevalere della figura della protagonista.