Orig.: Italia (1995) - Sogg.: Luisa Montagnana - Scenegg.: Alfredo Angeli, Christian Angeli, Giuliano Caputi - Fotogr. (Panoramica/ a colori): Roberto Benvenuti - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Alberto Lardani - Dur.: 102' - Produz.: Tv Ma & Associati.
Interpreti e ruoli
Francesco Bonelli (Claudio), Raffaele Formicola (Francesca), Claudia Alessandra Marcello (Michela), Massimo Dapporto (Piero), Giuliana De Sio (Sonia), Angela Finocchiaro (Sandra), Gabriele Ferzetti (Leone), Jean Pierre Cassel, Antonella Avolio, Leda Palma, Alessandro Novelli.
Soggetto
Ad una fermata d'autobus si incontrano Francesca, diciottenne che sta collaborando ad uno studio veterinario, e Claudio, studente universitario. I due cominciano a camminare insieme e parlano di molte cose. Arrivano al posto di lavoro di Claudia, e si salutano, promettendo di rivedersi, quando all'improvviso sul marciapiede passa una moto a tutta velocità e vengono sparati colpi di pistola. Grande panico, fuga dei presenti, urla di disperazione: Francesca rimane per terra, colpita da un proiettile, e viene portata all'ospedale in coma. Per Claudio comincia un periodo difficile e confuso. Si sente in parte colpevole di non avere trattenuto Francesca ed ora passa quasi ogni giorno davanti alla stanza dove la ragazza lotta con la morte. E' una situazione che cambia del tutto la sua vita e quella di chi gli sta attorno: la sua ragazza Michela, trascurata e adirata, i genitori Piero e Sandra che vivono un momento delicato della loro vita coniugale, il nonno Leone, ancora attivissimo e dedito con un amico a recuperare attraverso immagini cinematografiche la storia dell'Italia del secondo dopoguerra. La carica di affetto e di amore che Claudio mette nei suoi soliloqui con Francesca ottiene infine l'effetto di far tornare la ragazza alla vita.
Valutazione Pastorale
Da un lato il film vorrebbe essere la radiografia di una crisi esistenziale-generazionale, il momento in cui un giovane di fronte ad un evento inatteso cerca di capire come comportarsi e di recuperare un equilibrio tra se stesso, gli affetti, la famiglia; dall'altro viene proposta, in maniera didascalica, una lettura a senso unico della storia d' Italia dal 1945 ad oggi con toni che tendono a mettere a fianco una sfuocata nostalgia per gli anni del dopoguerra, e l'invito ad essere sempre giovani nello spirito della rivoluzione e della contestazione. Ne deriva un film inconcludente e squinternato, privo di logica narrativa, dove prevale una visione delle cose impostata su livelli soprattutto materiali, dove i motivi del disagio giovanile sono solo sfiorati e dove resta da apprezzare il sincero legame che si crea tra i due ragazzi, sia pure in maniera confusa. Dal punto di vista pastorale, dunque, prevalgono le ambiguità, in ordine ad un esposizione di problematiche familiari ed affettive che tendono a risolversi nella banalità del "tutto è possibile senza fare drammi".
UTILIZZAZIONE: la programmazione in giornate ordinarie e festive è da prevedere con cautela e con qualche attenzione per i minori. In altri contesti, l'utilizzo del film è più opportuno come spunto per riflettere sulle tematiche della famiglia, dei giovani, del rapporto tra storia e cinema nell'Italia contemporanea.