Sogg.: e Scenegg.: John Cleese, Jain Johnstone - Fotogr.: (Scope/a colori) Adrian Biddle, Ian Baker -Mus.: Jerry Goldsmith - Montagg.: Robert Gibson - Dur.: 93' - Produz.: Michael Shamberg, John Cleese
Interpreti e ruoli
John Cleese (Rollo Lee), Jamie Lee Curtis (Willa Weston), Kevin Kline (Vince Mc Cain/Rod Mc Cain), Michael Palin (Adrian "Bugsy" Malone), Ronnie Corbett (Reggie Sealions), Carey Lowell (Cub Felines), Robert Lindsay (Sydney Small Mammals), Bille Brown, Derek Griffiths, Cynthia Cleese, Richard Ridings, Maria Aitken, Michael Percival, Fred Evans
Soggetto
Ad Atlanta , il magnate proprietario della Octopus Rod McCain acquista una società che comprende, tra altre cose, lo zoo inglese di Marwood. A dirigerlo viene spedito un burocrate inetto di nome Rollo che subito entra in contrasto con i guardiani e gli altri dipendenti. Arrivata la notizia che Rod è pronto chiudere lo zoo se il rendimento non sarà pari almeno al 20% dei costi, la dirigente della Octopus Willa Weston riesce a farsi spedire a Londra con l'impegno di fare grandi cambiamenti, appoggiata da Vince, il poco amato figlio di Rod. Quando i due arrivano allo zoo, Rollo viene messo in secondo piano, Vince assume iniziative strampalate per aumentare i visitatori e mettere le mai sugli incassi. Rollo e Willa comincia-no invece a scoprire interessi comuni e, quando il vecchio Rod decide di tra-sformare lo zoo in un campo di golf, cominciano ad inventare soluzioni per salvarlo dalla distruzione. Con l'arrivo del padre, Vince viene da lui sbeffeg-giato come incapace, e, in un momento di rabbia, lo uccide con un colpo di pistola. Dopo altri equivoci e fraintendimenti, arriva la polizia ad arrestare Vince. Rollo e Willa ereditano lo zoo e, insieme, potranno gestirlo al meglio.
Valutazione Pastorale
La trama è molto esile e punta tutto su un umori-smo tipicamente inglese fatto di sberleffi non sempre limpidi e divertenti. Fin troppo facile la constatazione che le creature selvagge del titolo non sono gli animali dello zoo ma gli uomini, in lotta spietata l'uno contro l'altro per il potere e la ricchezza. Ci sono anche momenti azzeccati di satira, una critica esplicita contro lo strapotere delle multinazionali americane, contro certe altre storture della cultura americana esportate in tutto il mondo, ma troppo spesso, dal punto di vista pastorale, la farsa resta sopra le righe, scade nel cattivo gusto, e la comicità del film è sciatta e confusionaria.
Utilizzazione: Qualche perplessità va evidenziata in merito ad una program-mazione ordinaria o festiva, anche se il film, con i limiti sopra descritti, è poi leggero e superficiale, senza molte implicazioni. L'utilizzazione in altri con-testi può essere legate alla proposta di film imperniati sui contrasti, spesso feroci, tra Stati Uniti e Inghilterra.