BIG NIGHT *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Emigrazione, Famiglia - fratelli sorelle
Genere
Commedia
Regia
Campbell Scott, Stanley Tucci
Durata
108'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Joseph Tropiano, Stanley Tucci
Musiche
Gary De Michele
Montaggio
Suzy Elmiger

Sogg. e Scenegg.: Joseph Tropiano, Stanley Tucci - Fotogr.: (normale/a colori) Ken Kelsch - Mus.: Gary De Michele - Montagg.: Suzy Elmiger - Dur.: 108' - Produz.: Jonathan Filley

Interpreti e ruoli

Tony Shalhoub (Primo Pilaggi), Stanley Tucci (Secondo Pilag-gi), Ian Holm (Pascal), Isabella Rossellini (Gabriella), Minnie Driver (Phyl-lis), Marc Anthony (Cristiano), Allison Janney (Ann), Campbell Scott, Tina Bruno, Robert W.Castle, Peter Mc Robbie, Liev Schreiber, Pasquale Cajano, Gene Canfield

Soggetto

Emigranti italiani, i fratelli Primo e Secondo Pileggi si sono stabi-liti a New York dove hanno aperto un ristorante che fatica a decollare. Primo è il capocuoco e cerca di proporre una cucina genuina e di qualità, Secondo si occupa degli affari e cerca di far funzionare il locale. Quando viene a sape-re che il famoso musicista Louis Prima sta suonando in quella zona, cerca di farlo venire anche nel proprio locale e, grazie all'appoggio di Pascal, esperto uomo d'affari del posto, la cosa sembra riuscire. Tutto allora viene rivolto alla preparazione della serata-evento: il ristorante viene abbellito, si fanno gli inviti, Primo si dedica alla preparazione di un menù particolare. All'ora di cena, arrivano le persone, parte la musica, qualcuno balla, poi si dà il via alla cena, sempre nell'attesa dell'ospite che però non arriva. Il musicista in realtà non era mai stato invitato, Pascal aveva barato, e questo diventa motivo di lite grossa tra i fratelli. Primo vorrebbe tornare in Italia dove lo aspetta un posto di cuoco a Roma, Secondo vuole insistere in America. All'alba, Secon-do prepara una frittata per il fratello nel locale ormai vuoto. I due si abbrac-ciano senza parlare.

Valutazione Pastorale

Ambientato in una New York anni cinquanta rico-struita con attento gusto figurativo, il film fotografa le tensioni, i dubbi, i problemi di tanti italiani che si affacciarono in America con pochi soldi e tante speranze. Piccoli grandi drammi, la paura di perdersi nella grande metropoli, la voglia di non rinunciare alla propria identità, l'aspirazione a formarsi una famiglia: tutto confluisce dentro il locale e nel corso di una cena che diventa una sorta di esame finale, dopo il quale nessuno sarà più lo stesso. Dal punto di vista pastorale, molte notazioni positive contrassegnano il film, in ordine al sincero ritratto dei protagonisti, e alla volontà di rimanere uniti di fronte ai problemi, di costruirsi una vita modesta ma tranquilla. Con toni sempre misurati e realistici.
Utilizzazione: Il film può essere utilizzato anche in programmazione ordi-naria, per il suo andamento piacevole e mai sopra le righe, supportato da can-zoni anni cinquanta ben inserite nel contesto della vicenda. Opportuna la col-locazione in ambiti più ristretti per dibattere su argomenti quali l'emigrazio-ne italiana in America, le difficoltà di affermazione, l'uso del cibo come occasione di relazioni sociali e di scoperta di se stessi e degli altri. Prenden-do con la dovuta leggerezza la frase che dice Primo: "Mangiando buon cibo ci si avvicina a Dio".

Le altre valutazioni

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