Sogg.: tratto da un racconto di Chris Miller - Scenegg.: Chris Miller, Mary Hale, Lowell Ganz, Babaloo Mandel - Fotogr.: (scope/ a colori) Laszlo Kovacs - Mus.: George Fenton -Montagg.: Pem Herring, Craig Herring - Dur.: 110' - Produz.: Trevor Albert, Harold Ramis
Interpreti e ruoli
Michael Keaton (Doug Kinney), Andie Mac Dowell (Laura Kin-ney), Harris Yulin (Dottor Leeds), Richard Masur (Del King), Eugene Levy (Vic), Obba Babatunde (Paul), Ann Cusack (Noreen), John De Lancie, Bryan Doyle-Murray, Julie Bowen, Zack Duhame, Katie Schlossberg, Zack Duhame
Soggetto
Doug Kinney ha moglie, due figli, un lavoro impegnativo e non riesce a trovare il tempo per conciliare tutte le cose che vorrebbe fare. Un giorno incontra un esperto di genetica, il dottor Owen Leeds, che gli prospet-ta l'opportunità di recuperare il controllo della sua vita facendosi clonare, cioè riproducendo sé stesso. Dopo molte esitazioni, Doug accetta l'esperi-mento: si ritrova così con una sua copia con la quale comincia a convivere. Ma, passato il primo periodo, si verifica che due Doug non bastano, perché nel frattempo la moglie di Doug, Laura, ha iniziato a lavorare e non vuole più essere l'unica a seguire i figli. Nasce così un Doug tre, e poi un Doug quattro, ma il terzo è sempre meno uguale al primo, e anzi l'ultimo è svitato e fuori di testa. Doug l'originale non è più in grado di controllare la situazio-ne, e Laura, che non riconosce più il marito, decide di lasciarlo. Solo quando Doug capisce di dover recuperare sé stesso e la propria individualità, è in grado di tornare dalla moglie e di recuperare le cose importanti, senza voler fare il superfluo. I tre Doug clonati si allontanano e, in un altro Stato, comin-ciano una vita autonoma e indipendente.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia dai toni brillanti, imper-niata come già in tante altre occasioni, sulla ricerca d'identità dell'americano medio, stretto tra guadagno, lavoro, sentimenti. La soluzione proposta della clonazione implicherebbe certamente riflessioni più approfondite, ma il film non ha ambizioni scientifiche, prendendo solo il pretesto per mettere il prota-gonista di fronte ai propri errori, dai quali nel finale riesce a guarire. Dal punto di vista pastorale, il film è nell'insieme dunque positivo, messe in evi-denza alcune riserve relative a momenti di banalità nel dialogo, in certe situazioni, in quell'ultimo Doug che forse risulta del tutto superfluo nell'eco-nomia complessiva della storia. Resta però l'attenzione alla famiglia come valore primario da recuperare, e l'obiettivo di creare un clima più a misura d'individuo.
Utilizzazione: Un film dai toni leggeri che può essere utilizzato anche in programmazione festiva, con qualche attenzione per i minori che potrebbero non entrare in sintonia con il tema della clonazione. Lo si può vedere anche in gruppi più ristretti, per riflettere su temi legati al disorientamento della vita moderna anni Novanta.