MA SHAMAL – RITORNO AL DESERTO

Valutazione
Futile, banalità
Tematica
Genere
Avventuroso
Regia
Paolo Fondato
Durata
106'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Warner Bros Italia
Musiche
Stelvio Cipriani
Montaggio
Nadia Bonifazi

Sogg. e scenegg.: Maria Isabella Cociani - Fotogr.: (Panoramica/ a colori) Giorgio Di Battista - Mus.: Stelvio Cipriani - Montagg.: Nadia Bonifazi - Dur.: 106' - Produz.: Delfon, Dagham film

Interpreti e ruoli

Kabir Bedi (Tahar Id Bram), Isabel Russinova. (Jana Anderson), David Brandon (Dottor Anton), Sacha Darwin (Signora Mitchell), Roberto Bisacco (Mantovani), Barbara Livi (Michela), Dalila Di Lazzaro (Veruska), Aldo Massasso, Stefano De Sando, Gabriel Garko, Hassan Skalli, Abdelka-der Lofti, Mohamed Atifi, Lucia Batassa

Soggetto

Una organizzazione spionistica internazionale, intenzionata ad impadronirsi della formula di un gas nervino elaborata da una compagnia chimica inglese, rapisce la figlia del professor Lavi, primo direttore del pro-getto, e ottiene da lui il nome del nuovo responsabile, Tahar Id Bram, un marocchino intenzionato a lasciare la professione di scienziato. Tahar è infat-ti tornato in Marocco per la morte del padre, un vecchio capo tribù, e, in crisi di coscienza, medita di prenderne il posto ritirandosi da tutte le altre attività. Il professor Anton, suo amico, viene inviato in Marocco per fargli cambiare idea. Qui nel frattempo Tahar ha conosciuto un'attrice italiana, Jana, i due si innamorano e lui decide di portare la donna a casa sua. Viene però rapito dai sicari di Anton e solo dopo molti rischi e pericoli, grazie anche all'intervento degli uomini della tribù, Tahar riesce a liberarsi, a sventare la minaccia rap-presentata da Anton e, finalmente libero, può sposare Jana.

Valutazione Pastorale

si tratta di un film avventuroso che vorrebbe ripetere certi filoni in voga negli anni Cinquanta-Sessanta a metà tra il genere spioni-stico e quello esotico. Tutto il racconto affoga però in una continua prevedi-bilità e banalità, con una regia superficiale e interpretazioni approssimative. Un prodotto tirato via alla meno peggio che, dal punto di vista pastorale, si mantiene su toni misurati ma è di una futilità assoluta.
Utilizzazione: il film può essere utilizzato per un pomeriggio festivo senza troppi impegni, anche se resta superficiale e con poco mordente. In realtà il suo sbocco naturale sembra essere il piccolo schermo televisivo, con adegua-te interruzioni pubblicitarie.

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