Orig.: Gran Bretagna (1996) - Sogg.: Ispirato alla favola dei fratelli Grimm - Scenegg.: Tom Szollosi, Deborah Serra - Fotogr.: (Panora-mica/ a colori) Mike Southon - Mus.: John Ottman - Montagg.: Ian Crafford - Dur.: 101' - Produz.: Tom Engelman - Distribuz.: I.I.F. (1997)
Interpreti e ruoli
Monika keena (Lilli Hoffman), Sigourney Weaver (Claudia Alvise Hoffman), Sam Neill (Frederick Hoffman), Mikroslav Taborsky (Gustav), Gil Bellows (Will), David Conrad (Peter Gutenberg), Brian Glover (Lars), Taryn Davis, Anthony Brophy, Frances Cuka, John Edward Allen, Christofer Bauer, Andrew Tiernan
Soggetto
Morta la mamma al momento della sua nascita, la piccola Lilli cresce felice e adorata dal padre Frederick nella grande tenuta di campagna. Ma un giorno Frederick decide di risposarsi, e la nuova moglie Claudia si rivela bella e vanitosa, si guarda di continuo in un grande specchio ma non permette ad altri di farlo. Dopo nove anni, Claudia è sul punto di realizzare il desiderio di avere un figlio ma, durante una festa, Lilli, ormai sedicenne, atti-ra su di sè l'attenzione. Claudia accusa un malore, sviene, perde il bambino e apprende di non poterne avere altri. Il dolore e l'umiliazione la conducono alla pazzia. Decide di uccidere Lilli che si rifugia nella foresta. Qui incontra un gruppo di vagabondi, con il cui capo Will nasce una reciproca attrazione. Claudia intanto tiene Frederick sotto l'effetto di droghe, lo salassa per usarne il sangue e, allo stesso tempo, usa tutti i poteri di cui dispone per eliminare la ragazza. Quando sembra morta nella bara, Lilli risorge, torna alla tenuta, affronta Claudia che alla fine affonda un coltello nella sua immagine riflessa, prende fuoco e muore avvolta dalle fiamme. Sconfitta la malvagia Claudia, Lilli può cominciare la sua vera vita.
Valutazione Pastorale
la tradizionale favola di Biancaneve viene rivisitata in negativo con la nota dominante di una componente satanica e in un cre-scendo di orrori del tutto fuori luogo e ingiustificati. Sembra di poter dire che, dal punto di vista pastorale, il film è attraversato da una evidentissima dimensione antireligiosa e che prepara la strada alla giustificazione del dila-gare delle sètte. Il simbolismo consueto della favola viene degradato in maniera avvilente, con toni ora blasfemi ora repellenti. Un'operazione del tutto sconnessa e aberrante.
Utilizzazione: esclusa l'utilizzazione in programmazione ordinaria, ci vor-rebbero presenze di grande autorevolezza e discernimento per far capire in contesti più ristretti quanto possano essere studiate a tavolino certe operazio-ni aventi ben precisi obiettivi pseudo-culturali.