Orig.: Russia/Francia (1995) - Sogg. e Scenegg.: Andrej Michalkov Konchalovskij, Victor Merejko - Fotogr.(normale/a colori): Evgueni Gouslinsk - Mus.: Boris Basourov - Montagg.: Helene Gagarina - Dur.: 117' - Produz.: Russkaya Rouletka, Russia - Parimedia, Francia.
Interpreti e ruoli
Inna Churikova (Asja Kljacina), Alexander Surin (Stepan), Guennadi Iegoritchev (Chirkunov), Guennadi Nazarov (Seryoga), Victor Mikhailov
Soggetto
Asja Kljacina, un'anziana contadina russa di Bezvodnoye, un villaggio agricolo, nei suoi anni giovanili ha conosciuto l'amore di Stepan, un coetaneo da cui ha avuto il figlio Seryoga, ma che ha rifiutato di sposare, come un altro pretendente, Chirkunov, che non ha mai cessato di ripeterle di amarla e di volerla sposare. Ora sono tutti ormai sessantenni: Stepan continuamente ubriaco e vagabondo; Chirkunov è divenuto padrone di una segheria e di una casa di dodici stanze, di cui è molto orgoglioso, ed Asja da quando Seryoga si è allontanato da lei e dal villaggio in cerca di avventure redditizie è rimasta sola nel suo rustico alloggio privo di ogni comodità ad allevare polli e caprette vivendo in dignitosa povertà coi proventi del suo duro lavoro, che le consentono perfino di produrre artigianalmente piccoli quantitativi d'una apprezzatissima grappa che mesce allegramente ai paesani di passaggio, o nelle serate rumorose che organizza per loro in casa sua. Unica a tenerle compagnia è la gallina Ryaba, alla quale parla spesso, in lunghi monologhi, come fosse una creatura umana. Improvvisamente riappare Seryoga, il quale ha nelle tasche molte banconote, frutto di attività illecite, e ora le sciorina spensierato davanti all'attonita Asja. Dopo essere stata in prigione per aver tentato di incendiare l'odiata segheria di Chirkunov che con i suoi fragori disturba i sonni degli abitanti del villaggio, Asja va a raccogliere come il solito le uova e ne trova con sorpresa una d'oro. Si reca da Chirkunov perché le scambi in denaro l'inattesa fortuna. Ma quando si scopre che l'uovo è il falso di un antico soggetto d'antiquariato ben noto, Asja è sull'orlo della disperazione. Ma è proprio Chirkunov questa volta a incendiare la propria segheria, per dimostrarle che il suo amore perdura e che lei gli è cara più di ogni ricchezza. Ancora una volta Asja lo respinge e torna al pollaio e alla sua amata Ryaba, ricca solo della libertà, alla quale non vuole rinunciare.
Valutazione Pastorale
Il regista riprende il soggetto di una sua storia cinematografica del 1967: "Storia di Asja Kljacina che amò senza sposarsi", ambientata pure nell'inconfondibile paesaggio rurale dello stesso villaggio, sperduto fra i kolchoz della pianura russa. Anche questa volta la protagonista (interpretata ora da una credibile Inna Churikova) è una dei pochi attori professionisti del film, mentre i contadini sono quelli di allora con qualche loro discendente e rendono con notevole verosimiglianza l'anima russa e l'indole di fondo della sua popolazione rurale, rimasta invariata a dispetto delle costrizioni di una ideologia massificante e i soprusi di un regime dittatoriale, come pure delle novità e i ritrovati offerti da una civiltà sempre più evoluta, ma anche sempre più intrisa dei mali del capitalismo occidentale, semplificati dall'indolente Seryoga che il regista beffa nell'emblematica sequenza dell'inabissarsi del giovane truffaldino nella fogna maleodorante di casa. Non esita tuttavia a caricare di simbolismo anche il rogo della segheria, della quale il rozzo, ma genuino Chirkunov valuta la nullità in confronto dell'amore, col suo rudimentale buon senso popolano. Ma l'indomabile Asja va anche oltre: a un amore che potrebbe schiavizzarla preferisce l'indipendenza e la libertà. Per il realismo della scenografia, il ritmo sostenuto, la sapiente regìa, le musiche originali e la stupenda fotografia il film è senz'altro d'indubbio interesse soprattutto per la tematica dei valori irrinunciabili della libertà.