Sogg.: basato sul film "Angels in the outfield" - Scenegg.: Dorothy Kingsley, George Wells, Holly Goldberg Sloan - Fotogr.: (panoramica/a colori) Matthew F. Leonetti - Mus.: Randy Edelman - Montagg.: Bruce Green - Dur.: 103' - Produz.: Irby Smith, Joe Roth, Roger Birnbaum
Interpreti e ruoli
Danny Glover (George Knox), Tony Danza (Mel Clark), Brenda Fricker (Maggie Nelson), Ben Johnson (Hank Murphy), Jay O.Sanders (Ranch Wilder), Christopher Lloyd (Al), Joseph Gordon-Levitt (Roger), Milton Davis jr., Taylor Negron
Soggetto
l'undicenne Roger è in affidamento, con Miguel, più grandicello, e J.P., un bambino di colore, alla volenterosa Maggie Nelson in attesa di una famiglia che lo adotti in quanto il padre non può mantenerlo (questi gli ha promesso che lo prenderà con sé qualora gli "Angels", la squadra locale di baseball, vincessero il campionato). E' una promessa volutamente assurda dato che la squadra è ultima in classifica, ma Roger la sera rivolge un'accorata preghiera a Dio affinché mandi qualcuno ad aiutare questi campioni. Improvvisamente la domenica successiva ecco degli alati messaggeri, visibili solo a Roger e capitanati da Al, trasformare gli "Angels" guidati dall'irascibile allenatore George Knox in capacissimi atleti: addirittura un "vecchio" lanciatore infortunato, Mel Clark, che Knox si ostina a tener fuori, viene massaggiato alla spalla dolorante da un angelo ed entrato lascia a zero i battitori. La squadra è ormai a due partite dal titolo quando il tribunale dei minori si vede costretto a togliere Roger al padre, che pur dispiaciuto, in crisi per la morte della moglie, si è lasciato andare e non può assolutamente garantirgli un futuro. Roger è disperato ed alla sua amarezza si aggiunge l'inevitabile sconfitta della squadra, priva della sua mascotte che vede gli angeli. Knox cerca di consolare Roger, ma Ranch Wilder, lo speaker dello stadio, ex avversario sleale di Knox (un suo fallo intenzionale ha interrotto la carriera dell'ex campione), scopre la faccenda degli angeli da J.P. e tenta di screditare il rivale tramite stampa: ma in una conferenza la sincerità di Knox ed un sagace intervento di Maggie convincono anche lo scettico presidente della squadra. Si arriva alla finale, dove però Al comunica a Roger che i giocatori dovranno vedersela da soli. Nonostante sia stremato dai continui lanci e da una malattia inesorabile (come Al confida al rattristato Roger) Mel lancia l'ultima palla, credendo che gli angeli siano scesi ad aiutarlo, e gli "Angels" conquistano il titolo. Knox, ormai trasformato come uomo, decide di adottare Roger e J.P., che così trovano una famiglia.
Valutazione Pastorale
troppi film d'oltreoceano basati su questo sport tanto popolare in America risultano noiosi. In questo caso, modernizzando il buon impianto di un film del 1951, il regista William Dear, coadiuvato da tre ottimi sceneggiatori, ha confezionato un prodotto più che dignitoso, denso di messaggi positivi, come la fiducia nel soprannaturale (vista in modo un po' primitivo ma sostanzialmente positivo); quella nel prossimo; la possibilità di migliorarsi; l'amicizia; la lealtà. Ne risulta una commedia giocata sul contrasto tra l'innocenza dei ragazzini e l'aridità di cuore degli adulti i quali (a parte l'irriducibile Wilder, il cattivo costituzionale del film, punito col licenziamento) sotto l'influsso "angelico", si trasformano migliorando non solo sul piano sportivo ma soprattutto su quello umano. In sostanza un film di buoni sentimenti che si può tranquillamente raccomandare alle famiglie.