Sogg. e Scenegg.: Steve Barancik - Fotogr.: (normale/a colori) Jeffery Jur - Mus.: Joseph Vitarelli - Montagg.: Eric L. Beason - Dur.: 108' - Produz.: Jonathan Shestack
Interpreti e ruoli
Linda Fiorentino (Bridget Gregory), Peter Berg (Mike Swale), Bill Pullman (Clay Gregory)
Soggetto
non sopportando il marito Clay, dopo che costui ha incassato 700.000 dollari grazie ad una vendita di droga, Bridget Gregory fugge col denaro e si nasconde sotto mentite spoglie a Beston, dove trova un lavoro ed irretisce un liquidatore assicurativo locale, Mike Swale. La donna, facendo ampio uso delle sue armi seduttorie, psicologiche e fisiche, lo convince, seppur con fatica, ad uccidere due mariti fedifraghi con ricca polizza sulla vita, da spartire con le complici future vedove. Per vincere gli scrupoli dell'uomo lo ricatta inviandogli una lettera a nome della ex moglie, una certa Trisha, un travestito che aveva nascosto il suo vero essere fino alla consumazione del matrimonio. Riesce quindi, dopo aver dato l'esempio al titubante amico ammazzando un tizio a Miami, di inviarlo a New York per eliminare il marito facendolo passare per tale Cachill. Il consorte infatti rivuole i suoi soldi, e le ha messo alle calcagna un investigatore di colore, che lei ha ucciso grazie ad un incidente d'auto; il successivo detective viene fatto arrestare con la falsa accusa di molestie ad un'inesistente figlia. Così lei segue di nascosto Mike, che arriva nell'appartamento di Clay, lo ammanetta ma non ha il coraggio di ucciderlo quando questi riesce a mostrargli la fotografia che lo ritrae con la moglie. I due aspettano la donna, che ha cambiato l'etichetta col cognome del marito nella cassetta postale, e sale per controllare. Visto il diverso andamento delle cose, provvede lei ad eliminare il marito con uno spray, e quindi si fa violentare da Mike mentre il telefono è collegato ad una stazione di polizia. L'uomo finisce in galera e rischia la sedia elettrica: solo il cambio di cognome in portineria potrebbe incrinare l'accusa, ma lei provvede a bruciare la targhetta godendosi così in pace il frutto della sua disonestà.
Valutazione Pastorale
la protagonista è una figura negativa a tutto tondo, un coacervo di iniquità, immoralità, nefandezza morale e spirituale. Nella pellicola, tanto morbosa quanto noiosa, la Fiorentino, più spigolosa ed antipatica che mai, si esibisce in una serie di schifezze morali e materiali su cui è preferibile sorvolare. E' talmente esagerata la sua perfidia e la sua perversità che potrebbe, in persone mature ed esperte dei trucchi di Hollywood, suscitare un risolino di scherno, come quando un prestigiatore maldestro non riesce a nascondere i suoi trucchi da baraccone. I protagonisti maschili, assai scialbi come presenza e recitazione, sembrano pupazzi anemici, manovrati da un burattinaio il cui unico scopo è solleticare le ormai atrofizzate capacità di scandalizzarsi di un pubblico stracotto da tonnellate di immondizia cine-televisiva. Spettacolo laido e rattristante oltre che scuola di delitto, un delitto che paga.