Sogg. e Scenegg.: Nicola Caracciolo - Fotogr.: (normale/bianco nero) Autori Vari - Mus.: Benedetto Ghiglia - Montagg.: Angela Monfortese - Dur.: 90' - Produz.: Aura Film
Soggetto
nel maggio 1945 l' Italia è prostrata dalle molteplici, profonde ferite del conflitto appena terminato. Tra le macerie lavorano squadre improvvisate di ex partigiani che si trasformano in operai edili, mentre si ricostruisce il primo ponte fisso sul Po, dopo anni di pericolose traversate in traghetto. A giugno il Comitato di Liberazione nazionale prepara il referendum. La piccola posta INCOM continua a lanciare appelli per persone scomparse, e nel maggio '46 sacro e profano convivono con il grande Concistoro indetto da Pio XII e l'arrivo del boogie-woogie nelle sale da ballo. Si moltiplicano feste patronali e processioni di ringraziamento. Nel giugno '46 l'abdicazione di Vittorio Emanuele a favore di Umberto, "re di maggio" : il referendum chiama alle urne milioni di italiani, sollecitati con una campagna accesissima. Dopo l'abdicazione del Re, si costituisce il primo governo repubblicano con Orlando e De Nicola, che affronta, nell'autunno, una gravissima crisi, con carestie e disoccupazione che spingono molti italiani a emigrare. L'attenzione della gente, polarizzata dalla diffusione della radio e l'impatto dei cinegiornali, si appunta sui processi celebri dell'epoca (Forte, Piccioni, Graziosi), sui divi americani, sulla questione istriana, con il giro ciclistico d'Italia che giunge a Trieste nell'estate del '46. I visi sorridenti delle prime miss Italia contrastano con l'asprezza delle lotte contadine nel sud, gli scioperi del bracciantato. Poi le drammatiche elezioni del '48 e l'attentato a Togliatti, leader dei comunisti.
Valutazione Pastorale
non si può, dal punto di vista documentario, non elogiare questo lavoro di Caracciolo e Marino. Gli aspetti di un periodo cruciale della storia italiana rivivono in dettagli spesso suggestivi, con i grandi ed i piccoli avvenimenti che si intersecano in una sintesi intelligente. Le riserve dell'opera potrebbero limitarsi a motivi puramente estetici (ad esempio il commento musicale, sovente infelice o incongruo, in specie per quel che riguarda la scelta delle canzoni d'epoca). Ma il fatto più grave, che contrasta poi col tono apparentemente equanime del commento parlato riguarda purtroppo l'impostazione "politica" generale, che non lesina parole insidiose ed insistite sull' "egemonia della Chiesa" e sull'opera "fuorviante" del mondo cattolico sulle masse di elettori nei momenti cruciali del referendum e poi delle prime elezioni repubblicane, con tanto di excursus non occasionali su ingenue ma sentite manifestazioni di fede popolare, o apparizioni miracolose, che contrastano curiosamente con il tono sempre controllato dei commenti alle immagini scelte per documentare l'operato della sinistra, dei partigiani trasformati in operai, alle prime lotte sindacali, all'attentato a Togliatti.