Sogg.e Scenegg.: David Wellington - Fotogr.: (normale/a colori) David Franco - Mus.: Ron Sures, The Tragically Hip - Montagg.: Susan Shipton - Dur.: 96' - Produz.: Paul Brown
Interpreti e ruoli
Tom Mc Camus (Henry Adler), Brigitte Bako (Charlie Warner), Kevin Tighe (Frank), David Hemblen. (Padre di Henry), Alex Karzis (Bruce), Graham Mc Pherson, Daniel Mac Mor, Kirsten Kieferle, Paulina Gillis, Dana Brooks, Steve Ambrose, Michael Hogan
Soggetto
Henry Adler, trentunenne impiegato di banca nonchè aspirante attore, con un padre anziano e malandato che spera in una vincita al lotto, ottiene la scrittura per la parte di poliziotto nel serial "Crimewave". Sul set conosce Charlie Warner, che gli dimostra simpatia e lo ospita per provare il copione, pur mantenendo un rapporto professionale. Henry ottenuto di tenersi il costume da poliziotto finisce per uscirci in strada e si compra una rice-trasmittente con cui capta le frequenze della polizia. Dopo che la sua banca viene rapinata da una bionda psicopatica ed il padre viene ricoverato per infarto, si licenzia dalla banca. Nel serial la sua recitazione è sempre più convincente, ed egli finisce per insistere nelle sue uscite in divisa, giungendo ad aiutare persino autentici poliziotti in azione, salvo poi ad allontanarsi quando è in difficoltà. Impossessatosi della pistola di un giovane ladruncolo, Henry, in crescente crisi, acquista i proiettili per l'arma. Morto il padre e terminato il serial si tiene la divisa, dopo aver dato l'addio a Charlie. Poi incontra un poliziotto, Frank, il cui collega è occupato con una prostituta, che lo porta da uno spacciatore extracomunitario, il quale dopo aver pagato l'agente, lo provoca: costui gli mette in mano una pistola, dicendo ad Henry di tenerlo di mira. Suggestionato Henry uccide lo spacciatore e poi, mentre Frank cerca rinforzi, fugge. Dopo esser entrato a forza in casa di Charlie in un ultimo vano tentativo di impietosirla, giunge a chiederle di ucciderlo, ma lei mantiene la calma e lui se ne va disperato. A casa, mentre guarda la registrazione dell'ultima puntata del suo serial, Henry decide di morire e si spara in bocca.
Valutazione Pastorale
la ricerca disperata di un'identità caratterizza il travaglio morale e spirituale di Henry, personaggio combattuto tra il suo disgusto per le brutture della società che lo assediano pesantemente anche in prima persona (il poliziotto ucciso, la pistola che la rapinatrice gli mette in bocca minacciandolo), e la tentazione autoritaristica di lottare contro il marciume del mondo. La possibilità di un rapporto con una giovane ed interessante collega, che ha sofferto e lo tratta con simpatia, unita al successo personale come attore, sembrano aprirgli uno spiraglio nella densa e confusa cortina di aspirazioni e fobie che dividono la sua mente: il crollo di questa speranza, che va ad aggiungersi alla morte del padre, ultima presenza familiare nella sua vita solitaria e frustrata, finiscono per alterare il suo fragile equilibrio. E' inevitabile che l'infatuazione schizoide per l'alter ego in divisa, unica forma di identificazione che sembra dare un senso alla sua vita, finisca per condurlo verso un nichilismo letale. Di qui l'ultimo, disperato quanto vano aggrapparsi a Charlie, l'amore sognato ma impossibile: ma l'evidente quanto controllato terrore di lei, che intuisce lo sbando e la pericolosità del collega, lo convincono di aver ecceduto oltre ogni limite. Solo e con un omicidio sulla coscienza, Henry sceglie la soluzione peggiore e nello stesso tempo più facile, nella sua tragicità, ma nello stesso tempo sembra lanciare un disperato atto d'accusa all'egoismo, alla violenza ed alla corruzione odierni. Film ottimamente interpretato e diretto, ma pastoralmente inaccettabile.