UN ALTRO GIORNO ANCORA

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Tonino Zangardi
Durata
88'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
UN ALTRO GIORNO ANCORA
Distribuzione
Chance Film
Soggetto e Sceneggiatura
Giancarlo Scarchilli, Tonino Zangardi
Musiche
Andrea Guerra
Montaggio
Luigi Zita

Sogg. e Scenegg.: Giancarlo Scarchilli, Tonino Zangardi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Marco Onorato - Mus.: Andrea Guerra - Montagg.: Luigi Zita - Dur.: 88' - Produz.: New Regency Productions

Interpreti e ruoli

Valeria Cavalli (Anna), Rodolfo Corsato (Marco), Maria Virginia Onorato (Tina), Mario De Candia, Ida Di Benedetto, Gaetano Russo, Emy Valentino, Luigi Locaputo, Luca Cirasola, Marina Marini

Soggetto

a Roma nell'inizio dell'estate, la giovane Anna impiegata all'Italcable, con l'hobby della fotografia e da poco laureata, lamenta la sua solitudine e l'incapacità di trovare un affetto autentico. Stanca della difficile convivenza col fratello maggiore Alessandro, fatuo e nullafacente, rispondendo ad un annuncio per un appartamento, trova nell'affittuario, Marco, un archeologo, una persona che la interessa profondamente. Ne parla con l'amica Tina, che la sta seguendo nella pubblicazione di un libro fotografico. La gentilezza e correttezza dell'uomo la coinvolgono a tal punto da accettare il suo invito a raggiungerlo per le vacanze ad Ostuni. Tina la incoraggia ad andare, ed Anna, dopo qualche titubanza, raggiunge la cittadina pugliese. Qui Marco l'accompagna in albergo e le dà appuntamento per la sera. Al bar un uomo la molesta: ma è un pregiudicato, e i carabinieri, credendola con lui, l'arrestano e passa la prima notte in cella, dove subisce anche lo sfogo di una donna furente con l'ex amica del marito, prima che l'equivoco venga chiarito. Finalmente libera, Anna viene portata da Marco sulla spiaggia, di notte, dove assiste a canti e danze locali, ma, pur desiderando far l'amore con Marco, non si sente pronta, e si ritrae. Poi questi la porta in barca su di un'isola dove svolge ricerche archeologiche sottomarine, e qui i due hanno un rapporto, dopo il quale Anna si sente inquieta: pensa infatti alla stanza dove lui le ha vietato l'ingresso, ai calchi delle teste di statue greche ripescate dall'uomo, e soprattutto alla leggenda, da lui narratale, di un pescatore che ha mozzato la testa alla dea amata quando ha deciso di lasciarlo. Anna entra così nella stanza proibita: qui ci sono i calchi di teste di donna, ma lei vi riconosce quella della ex fidanzata di Marco, e vede, in abbozzo, la sua. Inoltre la cima della barca è stata tagliata, ed a lei non resta che fuggire, inseguita da Marco con una roncola in mano, mentre Tina, che non ha sue notizie da due giorni, avverte i carabinieri, che approdano all'isola. Ma mentre esausta per il lungo inseguimento lei sta per essere decapitata, si sveglia da quello che è stato solo un brutto incubo. Poi Marco sorridente come sempre, si reca da Anna e lei decide così di rimanere.

Valutazione Pastorale

se non fosse per il solito tributo pagato alla legge, non scritta, che sembra obbligare i registi d'oggi ad ammannire la solita visione materialistica del rapporto amoroso, il film potrebbe forse essere anche accettabile, soprattutto dove cerca di evidenziare la voglia della protagonista di un rapporto più autentico di quelli fino ad allora provati, anche se ci sarebbe da discutere sulla profondità ed autenticità del sentimento tra questa giovane con evidenti problemi psicologici ed il gentile, forse troppo, archeologo. Sul piano estetico il film, evidentemente ambizioso, ha il difetto sostanziale di iniziare come commedia sentimentale al femminile, di inserire l'episodio della carcerazione preventiva con l'inserto, inutile, dello sfogo della Di Benedetto in galera, e di prolungare la love story tra i due innamorati indecisi, con infine un ulteriore cambio di genere di tipo psicologico.

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