L’ANNO PROSSIMO… VADO A LETTO ALLE DIECI

Valutazione
Discutibile, Insulso
Tematica
Amicizia, Donna
Genere
Grottesco
Regia
Angelo Orlando
Durata
94'
Anno di uscita
1995
Nazionalità
Italia
Distribuzione
I.I.F.
Musiche
Roberto Ciotti
Montaggio
Pier Luigi Leonardi

Sogg. e scenegg.: Angelo Orlando - Fotogr. (panoramica/a colori): Luca Santini - Mus.: Roberto Ciotti - Montagg.: Pier Luigi Leonardi - Dur.: 94'- Produz.: I.I.F., Vega International.

Interpreti e ruoli

Angelo Orlando (Rosario), Ricky Memphis (Poldo), Isabella Perricone (Monica), Valerio Mastandrea (Mirko), Ninetto Davoli (Il "Tenente"), Luca Zingaretti, Marco Giallini, Claudia Gerini, Romano Talevi, Luciano Curreli, Luigi Mezzanotte, Barbara Cupisti, Bruno Maccallini, Paolo Fosso.

Soggetto

Lasciato da Monica la sera di Capodanno, l'imbranato Rosario si rifugia, bagnato per la pioggia, in casa dell'amico Poldo, che sacrifica malvolentieri una cenetta con un'amica per consolarlo. Gli presta un abito e lo trascina ad una festa, ma sul più bello ecco che Rosario va di nuovo in crisi e si precipita per strada. Poldo lo insegue e si lascia convincere ad accompagnarlo dai genitori in campagna. Lungo la strada danno un passaggio ad una coppia di autostoppisti: il giovane Mirko sotto la minaccia di una pistola, li fa scendere e li deruba. Infuriato perché Rosario non ha denaro e perché la compagna ha pronunciato il suo nome, Mirko vuol sparare loro: ma lei si frappone e Rosario e Poldo riescono a dileguarsi. In un casolare incappano in tre rapinatori, che hanno nel bagno il cadavere dell'ostaggio, un architetto. Ed ecco arrivare il loro capo, il "Tenente", uno psicopatico con la mania delle citazioni poetico-filosofiche che, saputo dell'assassinio dell'ostaggio, elimina i suoi tre scherani. Rosario e Poldo riescono a fuggire ma chiedono un passaggio proprio a Mirko, che confessa di avere lui ucciso l'ostaggio, e li porta in un capanno, costringendo Poldo e la sua compagna ad avere un rapporto, mentre lui gioca alla "roulette russa" con Rosario. Naturalmente la tensione frena la virilità di Poldo e Mirko spara a vuoto un paio di volte. Ma eccolo cadere colpito da un poliziotto che con un collega sta indagando sul rapimento: dopo aver tentato di tacere del "Tenente" e della strage, alla minaccia di essere incriminati per atti osceni con minore (la ragazza è un'adolescente), i due portano gli agenti alla casa che il "Tenente" frattanto ha ripulito. Quando rientra, questi finge di aver sepolto il fedele cane, e sul luogo della sepoltura colpisce con la pala uno dei poliziotti; poi ritorna per eliminare l'altro. Rosario riesce però a sparagli mentre sta per uccidere Poldo. Rientrati, laceri e distrutti, in città, hanno appena la forza di brindare al nuovo anno.

Valutazione Pastorale

Il copione di Angelo Orlando, in mano ad un regista e ad uno sceneggiatore adatti, poteva dare origine ad una versione made in Italy di una commedia grottesca in bilico tra surrealismo ed umor nero. Purtroppo, al di là della buona volontà e di qualche situazione da cabaret, tutto naufraga in un bricolage di eventi catastrofici che vorrebbe essere grottesco ma sconfina troppo spesso nella cinematografia sperimentale. Troppo amatoriale l'impianto scenico, troppo forzati e caricaturali i dialoghi. Inoltre non si comprende l'aver posto frasi shakespeariane in bocca a Ninetto Davoli che "profuma" di borgata in ogni frase che esala. Capiremmo uno psicopatico intellettuale con impermeabile e cappello neri, e magari accento lievemente esotico, ma il "Tenente" propostoci dal non più ruspante Ninetto non è davvero credibile nemmeno come maschera grottesca. La scena dell'orgia è sicuramente sgradevole anche se iscritta nell'alone irreale della vicenda e pur non spingendosi come immagini oltre un certo limite, basta la situazione e le allusioni verbali per qualificarla.

Le altre valutazioni

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