Sogg. e Scenegg.: Michael Nankin - Fotogr.: (normale/a colori) Bryan England - Mus.: George Blondheim - Montagg.: Ronald Sanders - Dur.: 94' - Produz.: Andras Hamori
Interpreti e ruoli
Lovis Tripp (Terrv), Simon Reynolds (Moe), James Villemaire (John), Pamela Segali (Liz), Neil Munro (Art), James Kidnie (Mr Colesom), Irene Pauzer (Teacher), Larry O'Brey, Elva Mai Hoover
Soggetto
uno studente Terry a furia di consultare antichi libri di negromanzia e moderni computer ha scatenato un dèmone-mostricciattolo. Orfano di madre e figlio di un pilota licenziato perché dedito al bere, il ragazzo si è come rifugiato in mondi misteriosi. I suoi compagni Moe e John lo deridono, ma la dolce Liz ha fiducia in lui. Il mostriciattolo è visibile e aggressivo e, ciò che più conta, è portatore di energia negativa: può far realizzare i sogni (una lussuosa macchina per John e del cibo, più tanti soldi, in un lussuoso restaurant per costui e per Moe), ma sa anche ridurre tutto in un inopinato mucchio di sterco, oltre a mutare i due malcapitati e poi impauriti colleghi in autentici mostri. Poi Liz viene rapita, trasportata in lande misteriose e destinata ad essere immolata in sacrificio. Terry dovrebbe essere il carnefice di turno ma, al momento di pugnalarla nei pressi di una buca fiammeggiante (che sarebbe la bocca dell'Inferno), ecco che lo spirito della mamma (un carillon conservato in un vecchio cofano) compie il miracolo (anzi, una serie di miracoli): nessuno morirà, i démoni saranno sconfitti, gli amici trasformati in orride creature torneranno in condizioni normali (e magari anche migliori, quanto a sentimenti) e il pilota (che era stato riassunto, ma aveva preso l'ennesima ubriacatura nella stessa cabina di un aereo, provocando un mezzo disastro e rimettendoci una gamba) ritroverà il giusto equilibrio.
Valutazione Pastorale
Michel Nankin e Lovis Tripp erano e sono qui per la seconda volta rispettivamente il soggettista ed il giovane interprete principale del film. Nel suo genere, ondeggiante fra la fantasia, le potenze nere e l'orrore, il lavoro non è fra i peggiori e offre qualche spunto in positivo. A parte intatti i consueti mostri artigliati e plasticosi (primeggia quello piccoletto, repellente e in permanenza inviperito), la storia non dimentica i buoni sentimenti: è patetica a tratti (citazioni dei carilion di mammà defunta); affettuosa verso quel papà, che ama bere, strizza l'occhio all'amicizia e identifica nei démoni quella carica di energia negativa, che risulta alla fine vanificata, per fortuna dei personaggi dal Bene. Si aggiunga il disprezzo per la vile pecunia, ridotta nel film in feci puteolenti e la chiamata di correo per le manie demonologiche tanto di moda: con ciò le intenzioni moralistiche, appaiono più che evidenti. Il film, che invita a non aprire un certo cancello (quello della casa disabitata dove il ragazzo fa i suoi esperimenti) non è dunque sciocco. È soltanto farraginoso e molto spesso un pò oscuro e poco gradevole.