Sogg.: Alessandro Capone - Scenegg.: Alessandro Capone, Rosario Galli - Fotogr.: (scope/a colori) Roberto Girometti - Mus.: Carlo Maria Cordio - Montagg.: Franca Silvi - Dur.: 90' - Produz.: Numero Uno International
Interpreti e ruoli
Ian Bannen (Padre Matthew), Christopher Peacock (Ken), Michelle Vannucchi (Carol Hayes), Gary Kerr (Ed Hayes), Jeff Bankert (Michael), Charon Butler (Gloria), Todd Comastser (Virgil), Gary Kerr, Jason M. Lokowitz, Deanna Lund
Soggetto
i giovani Ed e Carol, fratello e sorella poco più che adolescenti, rimasti orfani in seguito a un non chiaro incidente stradale, si trovano ad aver ereditato, fra l'altro, una casa di campagna in Florida, mai conosciuta finché i genitori erano in vita, che ora sono curiosi di vedere. D'accordo con un gruppo di compagni di scuola, organizzano una vacanza proprio in quella campagna e in quella casa, e, lasciata New York, partono spensierati in pulman verso la meta. La casa si rivela un rudere fatiscente, che i ragazzi sistemano alla meglio per potervi alloggiare. Ma fin dalla prima notte or l'uno or l'altro viene atterrito da strani rumori e strani fatti. La casa è infatti maledetta. Vi ha abitato negli anni 30, in qualità di istitutrice della piccola Rachel, una bella "strega" bionda Helena che, dopo aver sedotto il giovane curato del posto, era stata arsa viva dai bifolchi di quelle terre. Rachel aveva assistito atterrita al rogo da una finestra, suicidandosi subito dopo a causa dello choc subito, e ora vaga come fantasma intorno alla casa, contribuendo a spaventare gli sprovveduti ospiti. Accadono fatti inesplicabili, in seguito ai quali i giovani verranno ben presto uccisi uno dopo l'altro, in maniera sempre più orrenda, senza aver potuto vincere le forze malefiche che funestano il luogo.
Valutazione Pastorale
l'esordiente regista di questo film ha messo confusamente insieme spezzoni di horror già visti e già scontati, con un'operazione cinematografica a dir poco discutibile e di così scarsa originalità. Di suo aggiunge forse una buona dose di misoginismo, d'insania e di fiele anticlericale, non certo arte e non certo regìa. Narrativamente traballante e sconnesso, forse non sufficientemente sorretto dal montaggio, e sprecando un certo talento dell'autore della colonna sonora (che a qualche buona intuizione riesce malgrado tutto a dar corpo), il film è tutto affidato a un cast di imberbi e di ragazzine assolutamente fuori ruolo, sia nel dare credibilità a quanto di grand-guignolesco va capitando intorno a loro, sia nell'essere essi stessi credibili nelle loro esibizioni di dissolutezza e licenziosità.