Sogg. e Scenegg.: James Demonaco, Gary Nadeau - Fotogr.: (panoramica/a colori) John Toll - Mus.: Michael Kamen - Montagg.: Barry Malkin - Dur.: 109' - Produz.: Riccardo Mestres, Fred Fuchs, Francis Ford Coppola
Interpreti e ruoli
Robin Williams (Jack Powell), Diane Lane (Karen Lane), Brian Kerwin (Brian Powell), Bill Cosby (Lawrence Woodruff), Jennifer Lopez (Miss Marquez), Fran Drescher (Dolores Durante), Adam Zolotin (Louis Durante), Todd Bosley, Seth Smith, Mario Yedidia, Jeremy Lelliott, Hugo Hernandez, Rickey D'Shon Collins
Soggetto
Karen è incinta ma la gravidanza è cominciata appena da due mesi, quando il figlio improvvisamente viene al mondo. Jack nasce e cresce a ritmo vertiginoso, a causa di una rarissima disfunzione genetica che accele-ra in maniera anomala la crescita e lo sviluppo fisico. Quando compie dieci anni, Jack ha l'aspetto di un quarantenne ma la mente di un bambino e que-sto crea non poche difficoltà a scuola, nei giochi, verso i compagni. I genitori lo hanno sempre tenuto al riparo dal mondo esterno, ma arriva il momento in cui Jack sente il bisogno di uscire, di fare esperienze, di stare con i bambini della sua età. Nell'incontro con gli altri è inevitabile che ci siano momenti difficili, ma alla fine i ragazzi lo accettano e giocano con lui. Jack frequenta la scuola pubblica, si fa ben volere, fa amicizie, crea qualche equivoco nei confronti dei genitori di alcuni alunni, insomma sembra divertirsi e poter dimenticare la propria triste condizione. Quando la scuola finisce, al momen-to della consegna solenne del diploma, Jack ha ormai l'aspetto di un vecchio con i capelli bianchi. Gli resta poco da vivere, ma il suo esempio non sarà passato invano.
Valutazione Pastorale
Attraverso una commedia ora dolce ora amara ma sostanzialmente brillante, il film affronta il delicato tema della diversità nel-l'infanzia. E' una malattia, quella descritta attraverso il bambino Jack, che diventa a poco a poco più delicata e insistente, una sottile, puntigliosa disso-ciazione che va ad incidere sulle corde psicologiche, nervose, reattive della persona. E tuttavia l'aspetto più convincente del film, sul piano pastorale, è rappresentato dal fatto che l'evoluzione della malattia non è seguita tanto sul piano clinico o scientifico, quanto su quello umano, nei risvolti che incidono sulla percezione delle cose, sugli affetti, sulle sensazioni più che sui senti-menti. Così Jack, piccolo e grande insieme, diventa portatore di una carica umana e di una testimonianza di fiducia nella vita che sono la più bella ere-dità che è in grado di lasciare agli altri.
Utilizzazione: Film da programmare in qualunque circostanza ma sicura-mente da utilizzare anche da parte di educatori, catechisti, insegnanti, per dibattere con i genitori problemi riguardanti l'handicap e, più in generale, l'argomento della corretta crescita dei figli.