Sogg.: Pedro Almodovar - Scenegg.: Pedro Almodovar, Jesus Ferrero - Fotogr.: (panoramica/a colori) Angel Luis Fernandez - Mus.: Bernardo Bonezzi - Montagg.: Pepe Salcedo - Dur.: 103' - Produz.: Andres Vicente Gomez - Vietato ai minori degli anni diciotto
Interpreti e ruoli
Assumpta Serna (Maria Cardenal), Nacho Martinez (Diego Montes), Antonio Banderas (Angel), Bibi Anderson (Vendora Flores), Eva Cobo (Eva), Julieta Serrano (Berta), Chus Lampreave (Pizar), Carmen Maura (Julia), Eusebio Poncella (Commissario)
Soggetto
Diego Montes, celebre matador, costretto a lasciare le corride a causa di un incidente trasferisce ora sulle donne, che lo adorano, il desiderio di uccidere che un tempo sfogava sui tori, e perciò ammazza due sue allieve, dopo aver fatto l'amore con loro, perchè per lui "smettere di uccidere è come smettere di vivere". Seppellisce poi i cadaveri in giardino, e nessuno lo sospetta per la sparizione delle due ragazze. Maria Cardenal, affascinante avvocato penalista, è segretamente innamorata di Diego e usa lo stesso stile del torero per ammazzare con uno stiletto due uomini con i quali ha avuto incontri amorosi e anche lei non è sospettata. Intanto Angel, l'allievo prediletto del matador, un giovane timido (oppresso da una madre possessiva e affetta da mania religiosa), per dimostrare la propria virilità, cerca di violentare Eva, una modella fidanzata con Diego, e va poi a costituirsi alla polizia, e, per placare il suo enorme senso di colpa, si accusa anche dei quattro omicidi, restati insoluti. Maria Cardenal, che lo sa innamorato, decide di assumere la sua difesa, e conosce così personalmente l'adorato matador; il quale, affascinato da lei, abbandona la fidanzata. Fra Diego e Maria scoppia subito una passione folle, che li porterà, durante un'eclissi di sole, ad un incontro d'amore esaltato, subito dopo il quale si uccideranno insieme per provare l'ebbrezza di condividere l'insano piacere di vedersi morire. Inutilmente Angel, che è dotato di capacità premonitrici e vuol salvare il maestro che ammira, guida i poliziotti alla villa, in cui i due amanti hanno consumato il loro folle rito.
Valutazione Pastorale
il film che oscilla fra il grottesco feroce e il melodramma esasperato dalle passioni folli, risulta piuttosto squilibrato. Questa vicenda, ispirata al classico connubio di Eros e Tanatos, è svolta in modo troppo morboso per riuscire convincente, ha evidenti riferimenti a molte fonti. Vari sono poi i temi, che vi vengono trattati con sarcasmo: la tauromachia della quale viene sottolineato il fascino erotico; la mania religiosa della madre di Angel (sulla quale si insiste così pesantemente da procurare un vero fastidio) e la sua autorità spietata e possessiva; infine il "machismo". L'abilità del regista è dimostrata dalla bellezza della fotografia e della scenografia, spesso veramente raffinate, e anche da alcuni brani del racconto, ma nel complesso si passa dai rapporti deliranti dei due protagonisti a scene deboli e sbiadite, che riguardano le indagini della polizia. Dal punto di vista pastorale, il film è assolutamente inaccettabile, perchè presenta istinti e passioni insane, un vero campionario di perversioni, esaltando una visione negativa della vita e la voluttà di uccidere.