Sogg. e Scenegg.: Charlie Haas - Fotogr.: (panoramica/a colori) John Hora - Mus.: Jerry Goldsmith, Kent Beyda - Dur.: 107' - Produz.: Michael Finnell

Interpreti e ruoli

Zach Galligan (Billy Peltzer), Phoebe Cates (Kate Beringer), John Glover (Daniel Clamp), Robert Prosky (Nonno Fred), Christopher Lee (Dr. Catetere), Haviland Morris (Maria Bloodstone), Dick Miller (Murray Futterman), Jackie Joseph

Soggetto

due giovani fidanzati americani, Billy Peltzer e Kate Beringer, provenienti dalla provincia, si trasferiscono a New York e trovano lavoro a Manhattan, in uno sterminato grattacielo avveniristico, di cui è proprietario il presunto magnate Daniel Clamp. Kate fa la guida turistica fra gli innumerevoli piani e reparti del favoloso Clamp Center dove sono concentrate tutte le più disparate attività dell'impero finanziario di Clamp. Billy è agli ordini diretti di Maria Bloodstone, una donna in carriera nervosissima ed agitata, e in balia degli umori di un dirigente tanto ambizioso ed arrogante quanto incapace, che lo disorienta con i suoi contradditori colpi di testa Per una serie di strane circostanze Billy e Kate sono costretti ad uccidere il mite animaletto Gizmo, un "mogwai" che non può sopportare, pena la morte, la luce del sole, non deve mangiare dopo la mezzanotte e, soprattutto, deve essere tenuto lontano dall'acqua per evitare di generare numerosi mostricciattoli. Venute meno queste disposizioni dal grazioso animaletto nascono i nuovi Gremlins che si moltiplicano paurosamente e invadono il grattacielo, causando ovunque disastri spettacolari e ripugnanti contaminazioni di sostanze chimiche ed alimentari. La catastrofe ha termine grazie alle trovate tecniche di Billy, che memore di sue precedenti esperienze con uno stratagemma riesce a distruggerli, salvando solo l'amico Gizmo.

Valutazione Pastorale

frutto di un utilizzo mastodontico di mezzi tecnici, il film non va oltre una gradevole spettacolarità, a volte ripetitiva e fastidiosa. Il filo conduttore è, narrativamente, la storia di due fidanzati inespressivi, alle prese col mondo imprenditoriale vistoso, vanitoso e macchinoso di una grande metropoli americana, su cui si intenderebbe, almeno pretestuosamente, satireggiare. In questa favola ecologica moderna dal finale moraleggiante i mostriciattoli non vogliono essere altro che una parodia degli stessi uomini afflitti dai medesimi vizi e con i loro più bassi istinti. I notevoli effetti speciali evidenziano certe sgradevolezze comportamentali di questi piccoli esseri.