ARABELLA L’ANGELO NERO

Valutazione
Inaccettabile, Licenzioso
Tematica
Genere
Thrilling
Regia
Max Steel
Durata
88'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
ARABELLA L'ANGELO NERO
Distribuzione
I.I.F.
Musiche
Michael Serfran
Montaggio
Cesare Bianchini

Sogg. e scenegg.: R. Filippucci - Fotogr. (normale/a colori): Stefano Catalano - Mus.: Michael Serfran - Montagg.: Cesare Bianchini - Dur.: 88' - Produz.: Arpa International - Vietato ai minori degli anni 18.

Interpreti e ruoli

Tini Cansino (Arabella Veronesi), Valentina Visconti (Gina Falco), Francesco Casale (Francesco Veronesi), Carlo Mucari (Alfonso De Rosa), Renato D'Amore Giosè Davi (Scognamillo), David D'ingeo (detective), Rena Niehaus, Evelyn Stewart.

Soggetto

Arabella, giovane moglie dello scrittore Francesco Veronesi, ha una doppia vita: di giorno è vicina amorevolmente al marito invalido in crisi perchè non riesce a trovare l'ispirazione per un nuovo libro, la sera all'insaputa del consorte diventa la provocante peccatrice che si tuffa in locali sordidi alla ricerca di squallide avventure. La ricattano però per questo suo vizio un fotografo e un poliziotto della buoncostume Alfonso De Rosa. La donna vistasi scoperta dal marito uccide l'uomo di legge e da lì inizia per lei una serie di sventure. Muoiono infatti uccisi nello stesso macabro modo anche altre persone e Francesco, che ha trovato finalmente lo spunto per scrivere, è convinto che sia sempre Arabella la responsabile dei delitti. Viene incaricata delle indagini l'ispettrice Gina Falco che è coadiuvata dal maresciallo Scognamillo. La donna è sulla pista buona per scoprire l'assassino ma la sua discutibile storia d'amore con l'agente Agnese, è la sua rovina: scoppia uno scandalo e le viene tolto l'incarico. Ma lei segue le indagini per conto suo e scopre un'amara verità: l'autrice di tenti delitti è proprio Marta, sua madre, schizofrenica, che ha già ucciso in passato il marito per gelosia e che poi rifattasi una vita ha avuto un altro figlio, Francesco, che quindi è suo fratello. Quest'ultimo che si fingeva paralitico per una sua fissazione maniacale, inizia a seguire Arabella sperando di coglierla sul fatto: ma per un tragico errore la madre assassina colpisce proprio lui mettendo fine a questa storia assurda. Arabella dopo un periodo di crisi profonda riprende la sua vita deprimente alla ricerca di sordide emozioni.

Valutazione Pastorale

E' un film tristemente paranoico e tragicamente folle nella sua serie interminabile di situazioni scabrose oltre ogni limite che per giunta sono anche demenziali nella loro assoluta mancanza di logica. I personaggi sono tutti negativi e del tutto amorali; sono presentate autentiche efferatezze gratuite e ripugnanti. La storia che offre incongruenze e depistaggi fuori luogo in un thrilling, è totalmente licenziosa, troppo scontata (poichè l'assassino era prevedibile) e nel suo complesso nauseabonda e abietta nella sua assoluta goffaggine e sprovvedutezza di interpretazione, sceneggiatura e regia.

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