Sogg.: tratto dal romanzo "Revenge" di Jim Harrison - Scenegg.: Jim Harrison e Jeffrey Fiskin - Fotogr.: (scope/a colori), Jeffrey Kimball - Mus.: Jack Nitzsche - Montagg.: Chris Lebenzon - Dur.: 123' - Produz.: Rastar Productions
Interpreti e ruoli
Kevin Costner (Jay Cochran), Anthony Quinn (Tibey Mendez), Madeleine Stowe (Miryea Mendez), Tomas Milian (Cesar), Joaquin Martinez (Mauro), James Gammoni (Texano), Jesse Corti (Madero), Sally Kirkland
Soggetto
Jay Cochran lascia l'Aviazione americana per andarsene in Messico presso l'amico Tibey Mendez, il quale gli deve la vita. Questi è un potente boss implicato in loschi affari, cinico e temuto, con una giovanissima moglie, Miryea, dalla quale non desidera avere figli. Fra Jay e Miryea nasce un'irrefrenabile simpatia che ben presto si trasforma in passione. Non fanno nulla per nascondere il loro amore e Tibey scopre tutto. Cochran non riscuote le simpatie degli uomini di Tibey; soprattutto Cesar, segretario particolare del boss, gli è ostile. Tibey piomba con i suoi scagnozzi nel nido d'amore di Jay e Miryea; fa picchiare a sangue l'uomo e dopo aver sfregiato la donna, la fa prima violentare dai suoi subalterni poi la fa rinchiudere in un bordello. Qui la disgraziata viene iniziata alla droga e viene sottoposta alle più brutali aggressioni. Jay è salvato da morte sicura da Mauro, un contadino che ce l'ha con Mendez per vecchi motivi: dopo essersi ripreso Jay si mette alla ricerca di Mendez per fargliela pagare e della donna per portarsela via. Fa fuori via via gli uomini di Mendez e viene aiutato nell'impresa da due amici di Mauro. Alla fine arriva ad incontrarsi con Mendez ma in nome della vecchia amicizia non ha il coraggio di ucciderlo: si fa solo dire dove si trova Miryea: la giovane si trova in un convento in fin di vita: fa appena in tempo a riconoscere il suo amato per poi morigli fra le braccia.
Valutazione Pastorale
è un film dall'intreccio convenzionale e scontato fin dalle prime sequenze, con una storia truce tipica di altri tempi senza alcuno spessore. L'idea della vendetta dell'amante verso il marito offeso e crudele e della punizione della fedifraga nel bordello è vecchia ed ormai stucchevole. Alcune scene e situazioni vanno dal ridicolo allo scabroso più smaccato e alla violenza gratuita ed assurda. Ci sono grossolanità psicologiche, ingenuità inaudite e numerose intemperanze verbali. L'interpretazione lascia a desiderare: persino Costner e Quinn sono molto al di sotto delle loro possibilità. L'insieme della pellicola è irritante e violenta.