Sogg. e Scenegg.: John Connolly, David Loucka - Fotogr.: (normale/a colori) Holender - Mus.: David Mc Hugh - Montagg.: C. Timothy O' Meara - Dur.: 113' - Prod. Christopher W. Knight
Interpreti e ruoli
Michael Keaton (Billy Caufield), Christopher Lloyd (Henry Sikorsky), Peter Boyle (Jack Mc Dermott), Stephen Furst (Albert Ianuzzi), Dennis Boutsikaris (Dr. Weitztman), Lorraine Bracco (Riley), Milo O'Shea, Philip Bosco, James Remar
Soggetto
il dottor Weitzman, giovane psichiatra in un ospedale, decide di condurre con sé in uno stadio di New York 4 pazzi, che ha in cura, per far loro vedere la partita: Billy Caufield, un giovane scrittore, ricoverato per i suoi attacchi di collera violenta; Henry Sikorsky, che si crede uno psichiatra; Jack Mc Dermott, persuaso d'essere Gesù Cristo; Albert Iannuzzi, timido e pauroso, che parla pochissimo e solo col linguaggio dei cronisti sportivi. Vincendo tutte le opposizioni dei colleghi, Weitzman parte dunque verso lo stadio di New York, guidando un furgoncino, in cui si trovano i suoi 4 pazienti. Appena giunti in città, però, questi restano soli e abbandonati a se stessi, perché il medico scompare. Infatti, essendo stato per caso testimone d'un assassinio, commesso da due poliziotti corrotti, questi hanno tentato d'ucciderlo, riducendolo invece soltanto in gravi condizioni, e ora si trova fuori conoscenza in un ospedale cittadino. L'unico, che sa qualcosa sull'accaduto, è Albert, che tace. I 4 pazienti cominciano a cercare il loro medico scomparso e non vengono presi sul serio dalla polizia, cosicché solo dopo molte ore ritrovano Weitzman, sempre in ospedale e privo di conoscenza, e scoprono i due poliziotti assassini mentre tentano di eliminare l'unico testimone del loro delitto. Ma i 4, che sono riusciti a sventare il tentativo di omicidio, vengono invece accusati di esserne i colpevoli, e finiscono perciò in prigione. L'affetto verso il loro psichiatra e la necessità di salvare se stessi acuiscono le capacità dei 4 compagni, che sono finalmente decisi ad aiutarsi, invece di litigare come al solito fra loro. I malcapitati superano molte difficili avventure, durante le quali Bill ritrova la sua ragazza, che lo aiuterà nell'impresa; Henry va a trovare moglie e figlia, che evitava da tempo; Jack, dopo un imbarazzante spogliarello in chiesa, si riprende e torna nell'ufficio in cui è stato pubblicista di successo; Albert si decide a comunicare coi compagni, magari col suo linguaggio da cronista sportivo. Cosicché, salvato Weitzman e consegnati alla giustizia i due poliziotti assassini, i pazienti possono tornare trionfanti in ospedale. Lo psichiatra, sempre più convinto delle loro possibilità, li fa subito partire di nuovo verso lo stadio, ma stavolta da soli.
Valutazione Pastorale
questo film, che unisce la commedia burlesca al thriller, ha qualche buon momento, ma gli manca quel ritmo veloce e brillante, che gli sarebbe stato necessario. Invece, specie nella prima parte, è lento e dispersivo, e piuttosto noioso. La tesi è chiara: i 4 malati, ognuno con la sua grave nevrosi, hanno ritrovato se stessi e la capacità di lottare per sè e per gli altri, solo nell'uscita dal tranquillo asilo dell'ospedale, e sono stati spinti dal contatto con la difficile realtà a scuotersi dal loro torpore. Certamente non sono guariti; ci vorrà ancora del tempo, ma è stato fatto un grosso passo avanti. Gli attori sono tutti ottimi, specie Christopher Lloyd specialista in personaggi bislacchi, che è Henry, e Peter Boyle (Jack). Alcune situazioni motivano delle riserve.