Sogg.: dal romanzo di Jean Francois Joselin - Scenegg.: Claude Sauter, Jaques Fieschi, Jerome Tonnerre - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jean Paul Meurisse - Mus.: Philipe Sarde - Montagg.: Jaqueline Thiedot - Dur.: 130' - Produz.: Sarafilm, Cinea Film A/2, Sofica Sofinergie, Sofica Creation
Interpreti e ruoli
Daniel Auteul (Martial), Sandrine Bonnaire (Francine), Jean-Pierre Marielle (Signor Fonfrin ), Dominique Lavanant (Signora Fonfrin), Vincent Lindol (Fernand), Therese Liotard, Gerard Ismael, Tania Lopert, Philipe Laude, Danielle Darrieux
Soggetto
Martial, dimesso da una clinica psichiatrica, torna a casa a Parigi dove l'attendono la madre che con l'aiuto del socio-amante George ha diretto la redditizia azienda familiare e la moglie Lucy che gli è da tempo infedele e lo tradisce con Paul che pure lavora nella ditta. Martial sembra intenzionato a riprendere i suoi affari: viene incaricato di visitare alcune città di provincia dove le filiali della sua azienda non danno i profitti che dovrebbero. L'uomo si reca per primo a Limoges dove il gestore del grande magazzino di sua proprietà, il sig. Fonfrin, l'accoglie con malcelata freddezza: lo stesso dicasi per sua moglie che tuttavia finge simpatia per lui. Per circostanze curiose Martial si ritrova a cena dai due coniugi e qui conosce gli amici della coppia: un prefetto con la moglie poco portata per la vita di società; Regine sorella della padrona di casa con l'amante commissario e la servetta di casa Francine. Martial che ha scoperto grossi ammanchi nei libri contabili di Fonfrin, decide di stabilirsi nella città, di affittarsi un appartamento e di viverci con Francine di cui si è innamorato. Inizia a fare spese per la giovane, conosce i suoi amici e il suo ragazzo Fernand per il quale trova un posto nel magazzino gestito da Fonfrin. Tutto procede al meglio; Martial ha acquistato nuove energie; Francine lo asseconda sempre. Sembra che i due si amino davvero e Fernand accetta la cosa di buon grado. A Parigi però la madre di Martial è preoccupata: si finge malata grave e fa richiamare il figlio al suo capezzale. Questi abbandona Francine con un biglietto e ritorna a casa cambiato totalmente: caccia l'amante-socio della madre che è un impostore, chiede il divorzio dalla moglie Lucy e cede le sue azioni agli altri soci e per lui tiene solo il magazzino di Limoges. Infine torna nella cittadina ma ad attenderlo non c'è Francine: lei indignata per la sua partenza improvvisa si è messa con Rocky un malavitoso e adesso lavora con lui in un bar. Martial la implora di tomare con lui ma la ragazza non vuole poichè Rocky la minaccia e poi non si fida più del ricco parigino. Martial allora piomba in un profondo stato di depressione e non vuole vedere più nessuno. Gli amici di Francine, la sorella di questa Georgene, Regine, Fernand, gli stessi Fonfrin sono in ansia per lui: Francine è incerta. Ma una sera nel locale di Rocky si ritrovano tutti: Fernand che non ha accettato che la ragazza si sia messa con Rocky, si reca nel bar e nel retrobottega accoltella Rocky. Martial che aveva intuito la reazione si precipita sul posto, afferra il coltello di Fernand e fa scappare il disgraziato: si prenderà lui la colpa dell'omicidio. Così lo trovano gli amici e la stessa Francine che ha capito che il vero colpevole è Fernand. Martial accetta di buon grado di essere internato nell'ospedale psichiatrico, a consolarlo ci saranno le sporadiche visite di Francine.
Valutazione Pastorale
è un film che è una denuncia graffiante ed efficace di un certo tipo di società, piena di humor e di intelligente ironia contro l'ipocrisia e il formalismo della borghesia sia di città che di provincia. Colui che è ritenuto pazzo è invece l'unico savio che vede le cose nel loro giusto verso e colpisce nel segno. È interessante la metamorfosi di Martial che da sfiduciato ed apatico sfodera tutte le sue capacità manageriali e la sua perspicacia quando trova in Francine la donna che può farlo felice. Purtroppo l'abbandono della donna lo sconvolge e risveglia in lui la debolezza e l'autolesionismo di prima e la malattia mentale di nuovo lo afferra: perde l'equilibrio che sembrava aver ritrovato poichè ancora una volta nella sua vita una donna (dopo la madre e la moglie) lo ha distrutto. Successivamente il film, col ritorno a Limoges di Martial e la sua irreversibile caduta, scivola nel patetico e nel noioso, con una conclusione paradossale senza alcuna spiegazione logica plausibile. I problemi psicologici di Martial riprendono il sopravvento e la storia perde di mordente e di tensione. Si potrebbe pensare alla tesi del sacrificio del giusto che paga per tutti, che patisce ogni umiliazione per amore di una donna, che aiuta un disgraziato a trovare scampo. Tuttavia troppe situazioni non convincono e il ritmo del film appare forzato e il finale soprattutto non è convincente.