Sogg. e Scenegg.: James Martin - Fotogr.: (normale/a colori) Pete Lewnes - Mus.: Robert Singerman - Montagg.: John Elias Michalakis - Dur.: 81' - Prod. Richard K. Hirsh, John Elias Michalakis - Vietato ai minori degli anni quattordici
Interpreti e ruoli
Steve Mc Coy (Musolino), Cassie Madden (Cindy Faithful), Peter Bush (Rosencrantz), Michael Ruben (Dan Wake), George Seminara (Gordy), Kevin Nagle, Allen Rickman, Roberf C. Sabin, Clive St. John
Soggetto
un gruppetto di giovani che si riforniscono di droga presso un locale spacciatore (Musolino), delusi un giomo della scadente qualità della merce, lo uccidono con una mazza da baseball, saldamente impugnata da Dan Wake. Morto il trafficante, lo scaraventano in un lago dal quale però, essendone le acque radioattive, Musolino torna alla superficie rigenerato, ora zombie perfido e violento. Costui si è votato allo sterminio dei suoi assalitori e uno ad uno ragazze incluse cerca di eliminarli. Per ostacolarlo, costoro rubano il cadavere di Dan, che è stato ucciso dal mostro vivente, lo gettano nel lago onde rigenerarlo nella speranza che Dan possa tener testa allo spacciatore. Le uccisioni di Musolino si susseguono, ma alla fine il verdastro Dan lo sfida con una spada, lo decapita e ne trancia in due parti la faccia ancora ammiccante e repugnante. Poi scende a notte fatta nelle acque del lago maledetto, portando sulle braccia la sua ragazza la bionda Cindy uccisa da Musolino anche lei. A rigenerarsi saranno ora in due e il loro amore di zombie carichi di energia vitale sfiderà l'etemità.
Valutazione Pastorale
poche volte si è visto film più stolido e rozzo, più farneticante e mal fatto di questo. Il luogo deputato è un grande bacino, con fondali fangosi e acque radioattive. I due zombie ne escono verdastri e (pare) rigenerati: due vere pile cariche di energia vitale. Poi lottano uno è quello buono, evidentemente, l'altro un mostro vendicativo e sghignazzante vince il primo che, dimentico degli amici morti, scende tranquillo nel lago insieme alla bionda fanciulla, morta ammazzata e tutta da rigenerare anche lei. L'insulsa storia non offre un solo istante di suspence, non propina che qualche repellente effettaccio e tira avanti sgangheratamente tra gli sbadigli. La radioattività ha ucciso anche il vecchio horror di marca artigianale, tutto brividi, fantasmi e cigolìi di cardini, ma spesso con qualche tensione e non di rado con collaudato mestiere.