CONFLITTO DI CLASSE *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Michael Apted
Durata
106'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
CLASS ACTION
Distribuzione
Fox
Soggetto e Sceneggiatura
Carolyn Shelby, Christopher Ames, Samantha Shad
Musiche
James Horner
Montaggio
Ian Crafford

Sogg. e Scenegg.: Carolyn Shelby, Christopher Ames, Samantha Shad - Fotogr.: (normale/a colori) Conrad L. Hall - Mus.: James Horner - Montagg.: Ian Crafford - Dur.: 106' - Produz.: Ted Field, Scott Kroopf, Robert W. Cort

Interpreti e ruoli

Gene Hackman (Jedediah Tucker Ward), Mary Elizabeth Mastrantonio (Maggie Ward), Colin Friels (Micliael Grazier), Joanna Merlin (Estelle Ward), Larry Fishburne (Nick Holbrook), Donald Moffat (Quinn), Jan Rubes (Giudice Symes), Matt Clark, Fred Dalton Thompson, Jonathan Silverman

Soggetto

la giovane Maggie Ward, avvocato di grande talento, lavora in uno dei più rinomati studi legali di San Francisco. Si trova in conflitto col padre Jedediah, lui pure celebre avvocato, ancor capace di suscitare ammirazione e consensi nell'aula del tribunale col suo parlare colorito e il suo portamento brillante, ma in famiglia autoritario, egocentrico e scostante, e con amicizie femminili non del tutto platoniche. Quando a Maggie viene affidata la difesa di una casa automobilistica ritenuta responsabile di tragiche morti, per aver messo in circolazione un tipo difettoso di vettura lei deve fronteggiare l'accusa, sostenuta dal padre, sempre propenso alla difesa dei diritti individuali e civili dei cittadini: questa volta un cliente rimasto sfigurato e costretto in carrozzella a motivo di un inspiegabile incidente, avvenuto mentre era alla guida di una delle vetture incriminate. Durante il processo la giovane, avendo scoperto che alcuni colleghi, compreso l'uomo col quale convive, si dimostrano troppo interessati ad occultare prove d'importanza capitale, incomincia ad apprezzare l'onesto comportamento paterno, fino ad impegnarsi abilmente per agevolarne le prove d'accusa, al fine di smascherare la spregiudicatezza degli indegni colleghi. La sconcertante esperienza induce Maggie ad un ripensamento dei propri giudizi sommari e negativi sul padre e la spinge ad un'affettuosa riconciliazione con lui.

Valutazione Pastorale

sulla scia di non pochi film americani, impegnati alla rivalutazione della famiglia e alla denuncia della corruzione non infrequente nelle strutture giudiziarie, anche questo film di Apted parte da un conflitto generazionale per allargarsi a un conflitto sociale, che è anche fra classi: quella della grande produzione mirante al profitto ad ogni costo e quella dell'acquirente ignaro, che rischia talvolta di pagarne le conseguenze. Ridondante nella prima parte, che ritrae un interno-bene, con un padre egoista, una madre debole e forse eccessivamente tollerante ed un figlia ribelle toccando il patetico nella sequenza del venir meno fulmineo della madre, colpita da embolia subito dopo un vivace contrasto col marito, e quindi dell'acuirsi del rancore della figlia nei confronti del genitore il film riesce a sconcertare quando presenta il cinico calcolo dei profitti da parte della casa automobilistica e dei componenti il rinomato studio legale in cui lavora Maggie. A volte carente nell'approfondimento psicologico e narrativamente appesantito da indugi non sempre giustificabili su aspetti marginali della vicenda, il film risulta pregevole e valido soprattutto per l'efficace recitazione di Gene Hackman e di Mary Elizabeth Mastrantonio, una Maggie in carriera, determinata e tenace e una figlia ipercritica e tagliente, ma intimamente vulnerabile e fragile nei sentimenti più segreti. Il tema dell'armonia familiare ricostituita e della giustizia ripristinata rende il film accettabile, nonostante le situazioni disinvolte e la presentazione di personaggi e ambienti senza scrupoli.

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