LA PIÙ BELLA DEL REAME

Valutazione
Inaccettabile, Squallido
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Cesare Ferrario
Durata
92'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
LA PIÙ BELLA DEL REAME
Distribuzione
Medusa Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Cesare Ferrario dal romanzo "La più bella del reame" di Marina Ripa di Meana
Musiche
Umberto Smaila
Montaggio
Ruggero Mastroianni

Sogg.: dal romanzo "La più bella del reame" di Marina Ripa di Meana - Scenegg.: Cesare Ferrario - Fotogr.: (panoramica/a colori) Cristiano Pogany - Mus.: Umberto Smaila - Montagg.: Ruggero Mastroianni - Dur.: 92' - Prod. Numero Uno International, Reteitalia - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Carol Alt (Marina), John Fuich . Sergio Vastano (Jeretny), Mirella Banti, Nina Soldano, Marina Viro, Sergio Ammirata

Soggetto

Marina Ripa di Meana si reca fuori stagione sulla ricca spiaggia di Deauville dove tra cieli brumosi e mare preinvernale, scrive a macchina un altro libro sulle sue avventure ed esperienze. È una donna ancora giovane, seducente e raffinata, che chiede alla vita nulla più che il piacere e che ha il culto della bellezza in ogni cosa e circostanza. Abbandonandosi ad un profluvio di chiacchiere sia con un anziano omossessuale (Jeremy, unico ospite con lei di un lussuoso albergo), sia con una giornalista giunta in Normandia per intervistarla, Marina ricorda fatti che la riguardano: in un bagno profumato su cui bizzarramente vengono fatti cadere cubetti di ghiaccio; in Wagon-lit con un giovincello; in piscina a far l'amore con altro garzone (inviato dalle amiche in un pacco regalo); al telefono a raccogliere l'ansimare della cara amica Giovanna mentre questa si masturba; in rapporti lesbici; nella vetrina di una boutique (si è fatta ingaggiare come manichino vivente). L'unica relazione per così dire inoffensiva è quella con l'anziano omosessuale che poi tenta il suicidio, perché un reputato chef dopo dieci anni lo ha tradito con un sassofonista. Con Jeremy Marina gioca la partita della castità, sentendosi libera, calma e allegra. Poi finisce a Venezia, per una grande festa mascherata in un palazzo patrizio, dove compare trasformata in rutilante pavone, per affascinare i partecipanti.

Valutazione Pastorale

un intruglio penoso e squallido, la protagonista di questo film non solo va a caccia di emozioni vitali (da sola o con partner di vario tipo), ma mena vanto delle proprie imprese con exploit e variazioni sul tema dell'eros. Tutto è fatuo: le immagini giostrano su levigate raffinatezze, mille profumi aleggiano nell'aria, abiti e biancheria sono costosissimi, la vita appare più che facile, vivibile e godibile al massimo, soprattutto quando il sesso è utilizzato a dovere. Di sentimenti e di valori umani non vi è traccia: se ci fossero, affogherebbero comunque sotto un'alluvione di pensierini banali, di concetti vecchiotti e riciclati e di un falso epicureismo. Al centro di tutto sempre lei, la più bella del reame, seducente come sa esserlo Carol Alt, che fa ruotare le penne da pavone di un esasperato narcisismo.

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