SWEETIE **

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Donna
Genere
Drammatico
Regia
Jane Campion
Durata
95'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Australia
Titolo Originale
SWEETIE
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Gerard Lee, Jane Campion Jane Campion
Musiche
Martin Armiger
Montaggio
Veronika Haussler

Sogg.: Jane Campion - Scenegg.: Gerard Lee, Jane Campion - Fotogr.: (panoramica/a colori) Sally Bongers - Mus.: Martin Armiger - Montagg.: Veronika Haussler - Dur.: 95' - Produz.: Arena Film - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Genevieve Lemon (Sweetie), Karem Colston (Kay), Tom Lycos (Louis), Dorothy Barry (Flo), Jon Darling (Gordon), Michael Lake (Bop), Andre Pataczek (Clayton), Louise Fox (Cheryl), Anna Merchant (Paula)

Soggetto

Kay, una ragazza australiana di famiglia modesta, è condizionata fin dalla infanzia dalla prepotente e viziata sorella maggiore, Sweetie, che sopra un albero del giardino aveva fatto il suo "castello", luogo magico, pieno di lampadine colorate, dove regnava come principessa, vietando però a lei di salirvi. Ora Kay, divenuta adulta, lavora e ha una vita ordinata, in cui non c'è amore, ma solo sesso, però ha mille paure segrete, perchè soffre di gravi turbe psichiche, delle quali gli altri non si accorgono. Quando una chiromante le descrive l'uomo, che amerà seriamente, Kay lo identifica subito con Louis (fidanzato di una collega), si unisce a lui, e il loro amore sembra felice. Ma, dopo un anno viene ripresa dalle sue angosce, rifiuta di fare l'amore con Louis, e si chiude in se stessa. Quando il giovane pianta in cortile un alberello, per festeggiare il loro primo anniversario, lei, terrorizzata dalla possibile morte della pianticella, di notte la strappa, ma la conserva ormai secca in un armadio. Improvvisamente le piomba in casa Sweetie, col suo attuale compagno, Bop, un ex drogato, col quale vuole darsi al teatro: il padre, infatti, l'ha persuasa fin da piccola di avere talento. E ora Sweetie grassa, sciatta, delirante e vitalissima si istalla con Bop nel piccolo alloggio, in cui vivono Kay e Louis, mettendolo a soqquadro. Inutilmente la sorella le ordina di andarsene, perchè l'altra cerca solo di ferirla. Sweetie ha una sensualità sfrenata (tenta di sedurre anche Louis), e va soggetta a paurose crisi di collera, che le servono per farsi temere. Giunge anche l'anziano padre delle due donne, Gordon, ossessionato dal suo grande affetto per la figlia maggiore, che non vuole venga ricoverata in un ospedale psichiatrico. Ora la moglie, Flo, è andata a lavorare lontano per qualche tempo, e Gordon, Kay e Louis vanno da lei lasciando Sweetie a casa con uno stratagemma. Al loro ritorno la trovano molto peggiorata; è regredita, imita i latrati di un cane, ma forse simula. Poi la famiglia si riunisce nella casa dei genitori, dove Sweetie torna sopra il suo albero, nuda e con tutto il corpo dipinto. Mentre la madre cerca di farla ricoverare, il padre vuole calmarla e farla scendere. Allora la donna, infuriata, fa crollare il "castello", provocando il ferimento di Gordon e la propria morte. Dopo la scomparsa della sorella, Kay ritrova un amore completo con Louis e il proprio equilibrio.

Valutazione Pastorale

un film difficile, complesso, duro, spesso sgradevole ma certamente molto interessante e volutamente provocatorio, che la abile regista australiana Jane Campion ha dedicato alla propria sorella, fa supporre che contenga qualcosa di autobiografico. Infatti la descrizione dei caratteri delle due protagoniste è accuratissima e molto approfondita e rivela l'opera di una donna (la Campion è anche soggettista e sceneggiatrice). Fra i molti temi che vi sono presentati, il primo che appare evidente, è quello dell'albero, simbolo non solo di vita, ma dello aggrovigliarsi sotterraneo delle radici, che non si sa da dove vengono e dove vanno, hanno cioè origini misteriose, come molti traumi della psiche umana. Dal primo momento Kay parla dell'albero magico della sorella temuta e odiata, e alla fine, durante il funerale di Sweetie, è ancora turbata dalle radici, che penetrano nella fossa di lei. E non si dimentichi l'episodio dell'alberello, che Kay strappa alla terra, per paura che, morendo, possa portare male al suo amore con Louis. La psiche di entrambe le sorelle è malata, ma la più grave è Kay (che sembra invece a tutti normale): solo la morte di Sweetie può guarirla, come una terapia. Bella è la fotografia di Sally Bongers, con le sue luci, e le particolari inquadrature dei protagonisti. Il personaggio di Sweetie, vitalissimo e sgradevole, risulta perfetto grazie alla straordinaria interpretazione di Genevieve Lemon. Molto brava anche Karem Colston, che è Kay. Le figure maschili hanno nella vicenda minore importanza e sono spesso descritte in modo negativo.

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