Sogg. e Scenegg.: João César Monteiro - Fotogr.: (panoramica / a colori) Mario Barroso - Mus.: Autori vari - Montagg.: Carla Bogalheiro - Dur.: 165' - Produz.: Joaquim Pinto
Interpreti e ruoli
João César Monteiro (João De Deus), Manuela De Freitas (Dona Judite), Raquel Ascensao (Rosarinho), Claudia Teixeira (Joaninha)
Soggetto
João De Deus è l'anziano uomo di fiducia di Dona Judite, proprie-taria di una fabbrica di gelati con relativo negozio, il "Paradiso", a Lisbona. Maniaco delle norme igieniche, l'uomo sottopone le dipendenti a meticolosi quanto ambigui controlli: quando Judite gli presenta Rosarinho, una ragazza di campagna, costei attira l'attenzione del vecchio satiro che colleziona, in un album, peli pubici femminili. La ragazza soggiace in vari modi alla morbosa influenza del vecchio che, dopo evoluzioni natatorie in piscina con le impie-gate dell'azienda finisce per abusare turpemente di lei. Frattanto Judite orga-nizza una fusione con un produttore francese di gelati ed alla festa João tiene un polemico discorso di inaugurazione servendo un gelato al probabile socio, che lo trova orribile, scatenando le ire di Judite: costei si presenta però da lui a tarda notte, annunciandogli che il nuovo partner, evidentemente non solo commerciale, l'ha delusa e che è riassunto. Tornato in negozio, viene a pren-dere un gelato la figlia di un macellaio, la quindicenne Joaninha, che l'uomo irretisce ottenendo un incontro serale a casa sua. Durante il pranzo rimpinza la ragazza e le fa fare un bagno nel latte: costei accusa mal di pancia e João la fa sedere su una sorta di cornucopia piena di uova fresche, a suo dire per alleviarle i dolori. Ma una vicina riferisce tutto al macellaio che non gradisce affatto le attenzioni di João per la sua creatura e la mattina, dopo aver minacciato di evirarlo lo malmena mandandolo all'ospedale. Una volta uscito, João torna alla gelateria ma scopre che è stata trasformata in un lussuoso e asettico shop all'americana e che Judite è in società con un italiano. Giunto a casa, João trova tutto distrutto: anche il suo album di ricordi piliferi è stato bruciato.
Valutazione Pastorale
Il film di João César Monteiro è un verboso, malsa-no ondeggiare tra allegoria blasfema, pseudo satira politico-sociale, fetici-smo maniacale, con innesti di ironia beffarda ed irridente di qualsiasi senti-mento e sistema. Colpisce soprattutto lo sgradevole aspetto del protagoni-sta, cui lo stesso regista dà corpo con indubbia efficacia, creando un perso-naggio di satiro feticista dai modi tanto morbosi quanto untuosi. E, oltre il clima sarcastico e dissacratorio tipico del regista, colpisce l'assoluta assenza di affetti, di sentimenti, di calore umano, soprattutto nella seduzione delle ragazze, viste come feticci di carne, spogliati di qualsiasi grazia e femmini-lità autentica. Si deve anche sottolineare la blasfema parodia della Messa nella colonna sonora, l'Agnus Dei con l'immagine di una testa d'agnello macellato o il Benedictus nell'interminabile sequenza della quindicenne che fruga ammaliata in un cassetto di bigiotteria. E' da respingere con assoluta fermezza un film così aberrante.