Sogg. e Scenegg.: Istvan Szabo, Peter Dobai - Fotogr.: (normale/a colori) Lajos Koltai - Mus.: Gyorgy Vukan - Montagg.: Zsuzsa Csakany. - Dur.: 105' - Produz.: Objektiv Studio, Hungaro Film, Mokep, Budapest - C.C.C. Film Kunst, Berlin, Z.D.F., Mainz
Interpreti e ruoli
Klaus Maria Brandauer (Schneider/Erik Jan Hanussen), Erland Josephson, Ildiko Bansagi, Walter Schmidinger, Karoly Eperjes, Grazyna Szapolowska, Colette Pilz-Warren, Adriana Biedrzynska, Gyorgy Cserhalmi
Soggetto
gravemente ferito alla testa sul finire della Prima guerra mondiale, il sergente austriaco Schneider è in cura presso uno psichiatra ebreo che lavora a Budapest. La terapia dell'ipnosi giova molto al degente, nel quale il trauma subìto sembra non solo ridestare qualità di sensitivo, con il reiterarsi di sogni e visioni premonitrici, ma anche farne a sua volta un ipnotizzatore. Ritrovato il suo ex-capitano, questi pensa di metter su con il reduce un grosso e proficuo affare: il sergente (ora con il nome d'arte di Erik Jan Hanussen) dà spettacoli clamorosi soprattutto in Germania, coadiuvato da una giovane giornalista (diventata sua medium, amante e presentatrice), leggendo il pensiero dei presenti e prevedendo eventi, che poi regolarmente avvengono. Sebbene non abbia tessere di sorta, il solo fatto di aver preconizzato l'avvento di Adolf Hitler alla Cancelleria fa blandire l'ex-sergente da qualcuno dei nuovi potenti e lo rende interessante agli occhi dei nazisti, già in ascesa nel Paese. Mentre una indiana gli ha predetto suo tempo di non chiedere mai nulla circa il personale destino, Hanussen finisce con il perdere ogni prudenza, per lasciarsi andare a profezie anche gravi e rischiose. Abbandonato dal capitano per questo comportamento durante uno spettacolo, Hanussen dichiara al pubblico allibito di "vedere" l'incendio del Reichstag. Diventato troppo scomodo anche per i nazisti da costoro è arrestato e trascinato in un bosco: qui Hanussen viene sbeffeggiato ed ucciso da un nazista che egli aveva ipnotizzato e ridicolizzato durante una delle proprie esibizioni pubbliche. Dopo la morte dell'incauto "profeta", il Reichstag viene incendiato e Adolf Hitler assume il potere assoluto.
Valutazione Pastorale
opera di Istvàn Szabò, il film alquanto insolito si segue con innegabile interesse (a quanto consta, il sergente e il dottore sono personaggi di una storia vera). L'ipnotizzatore passa poco a poco da ciarlatano a "profeta,"suscita curiosità e ammirazione, poi interesse e timore nelle alte sfere naziste e finisce assassinato in un bosco, mentre le sue tragiche visioni preludono alla più agghiacciante delle realtà. La vicenda dell'oscuro sergente Schneider raccontata con trucchi plausibili è molto teatrale sotto tanti aspetti e deve molto alla ricostruzione ambientale, spesso tetra quando occorre, realizzata con tocchi perfetti e dettagli ben datati. Una interpretazione riuscita quella di Klaus Maria Brandauer, senza enfasi e note in eccesso, anzi interiorizzata al massimo; misurata e convincente quella di Erland Josephon.