MARTA ED IO *

Valutazione
Discutibile, Complesso
Tematica
Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Jiri Weiss
Durata
104'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Repubblica Federale Tedesca
Titolo Originale
MARTHA UND ICH
Distribuzione
Artisti Associati International
Soggetto e Sceneggiatura
Jiri Weiss Bernard Wilki
Musiche
Jiri Stivin
Montaggio
Gisela Haller

Sogg.: Bernard Wilki - Scenegg.: Jiri Weiss - Fotogr.: (normale/a colori) Viktor Ruzicka - Mus.: Jiri Stivin - Montagg.: Gisela Haller - Dur.: 104' - Produz.: Iduna Film, Procefi, Tei Films Production, ZDF DRF

Interpreti e ruoli

Marianne Sägebrecht (Marta), Michel Piccoli (Ernst Tuchs), Andrej Vetchy (Emil), Vaclan Chalupa ( adolescente), Klaus Grunberg (Emil), Michael Kausch ( giovane), Bozidara Tuorzonovova (Bertl), Jana Altlmanova (Werner), Jana Valentova (Rosa), Jana Brezinova

Soggetto

tornando in divisa militare e nell'immediato dopoguerra nel paese cecoslovacco dove abitò con lo zio Ernst Fuchs, il giovane Emil racconta del suo parente cui era molto legato (un cèco ebreo, ricco e stimato ginecologo e molto affettuoso con un ragazzo irrequieto. che la madre una delle quattro sorelle del dottore gli aveva inviato per guidarlo un pò). Zio Ernst, marito di una giovane ungherese aveva divorziato per il tradimento della donna e poi aveva eletto al ruolo di moglie la domestica Marta, una grassona, un cuore d'oro, timida e di modesta famiglia rurale tedesca. Malgrado tante differenze di condizione e cultura (ma lo zio non dava a questo importanza alcuna), l'unione del medico e di Marta era stata più che felice. Emil ricorda le attenzioni che a lui (detto sempre "il signorino") Marta riservava, in quel periodo così piacevole. C'erano, tuttavia, sia la palese ostilità di sua madre e delle zie contro "l'intrusa", sia il disprezzo altrettanto chiaro di Werner, uno dei due fratelli di Marta, fiero delle proprie radici germaniche e fervente filonazista. Quando l'esercito di Hitler invade il Paese, la professione e l'esistenza di Ernst, cèco e soprattutto ebreo, sono minacciate. Le sorelle ostacolano il suo desiderio di partire per un altro Paese, sgomente alla sola idea di lasciare la casa paterna per l'ignoto. Ernst voleva divorziare per salvare dalle persecuzioni prevedibili Marta e permetterle un altro destino, ma la moglie devota ed affezionata rifiutava di abbandonarlo. Separata a forza per mano dai fratelli Werner (ora ufficiale nazista) e Bertil, la donna resta isolata e disperata, per lanciarsi infine sotto un treno. Emil, ormai giovanotto, rivive sul posto ricordi, momenti e presenze di persone scomparse, delle quali l'invecchiato Bertil gli dà vaghe notizie.

Valutazione Pastorale

l' "io" del titolo è naturalmente quello del narratore, l'adolescente di ieri ora giovane, venuto a recuperare in loco i ricordi e gli echi del recente passato, legato ai volti ed alle voci di persone amate. L'espediente del testimone risulta senza grande smalto e serve solo a cucire i frammenti della memoria, ma è un neo di poco conto, poiché il film di un Jiri Weiss ormai quasi ottantenne è opera delicata, sommessa nei toni e di molte finezze. Talché qualche occasionale caduta (di ripetitività, mai di gusto) può essergli facilmente perdonata. In realtà si tratta di una vicenda toccante, fondata più sulla bontà generosa e sulla devozione, che non sull'amore in senso stretto, con una tensione sottile (i rapporti ceco-tedeschi e più tardi quelli fra tedeschi ed ebrei) la quale, esplodendo in eventi tragici sul piano umano e collettivo, si affida all'essenziale ed al non-gridato, permeando tuttavia il film di un clima veridico e angoscioso. "Marta ed io", opera sapiente e finemente raccontata che, facendo perno sulla quieta semplicità e mitezza della grassona tedesca (senza disdegnare qualche garbata venatura di ironia), coinvolge emotivamente e stimola, nello spessore delle scene più sofferte e drammatiche, ad una sincera partecipazione l'apporto recitativo è degno di encomio: un Michel Piccoli dapprima più superficiale, poi più intenso e, soprattutto, Marianne Agebrecht, qui ammirevole per dolcezza ed equilibrio. Certe idee su aborto e divorzio essendo assai disinvolte fanno classificare il film come discutibile e ciò con rammarico, poiché di positivo e valido sul piano dei sentimenti e per determinati valori c'è più che molto.

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