IMAGINE: JOHN LENNON

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Genere
Documentario
Regia
Andrew Solt
Durata
103'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
IMAGINE: JOHN LENNON
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Sam Egan, Andrew Solt
Musiche
John Lennon
Montaggio
Bert Lovitt, Bud Friedgen

Sogg. e Scenegg.: Sam Egan, Andrew Solt - Fotogr.: (panoramica/a colori) Nestor Almendros - Mus.: John Lennon - Montagg.: Bert Lovitt, Bud Friedgen - Dur.: 103' - Produz.: David L. Wolper, Andrew Solt

Soggetto

fin da bambino, John Lennon rivela una eccezionale inclinazione per la musica, nella quale si rifugia, anche per reagire all'abbandono in cui viene lasciato dalla madre. È infatti allevato da una zia, non molto sensibile al talento del piccolo. A scuola non si applica gran che, ma appena ascolta qualche nota, si anima ed è pieno d'allegria. Quando riesce a procurarsi una chitarra, inizia subito a suonare e cantare in modesti locali pubblici, ascoltato con simpatia. In seguito convince tre amici ad associarsi a lui. Nasce il quartetto "Beatles". Si esibiscono in bar e ristoranti popolari, suscitando entusiasmo e partecipazione. Finchè, notati da un manager che ne comprende le possibilità di successo, possono uscire dal loro piccolo mondo di provincia e avventurarsi nelle prime tournèe. Passano presto di successo in successo, contagiando sempre di più il pubblico con la loro allegria e le loro stramberie, al punto da crearsi molti fans, esaltati e spiritati fino all'isterismo, che se ne fanno un idolo e un mito, tenuti a freno a stento dalla polizia, che deve accorrere in massicci spiegamenti di forze. Vivono una vita sregolata e senza orari, abbandonandosi ad ogni sorta di abusi e sfrenatezze: si ubriacano, si drogano, non hanno alcun ritegno sessuale, litigano e rissano fino al limite della rottura, finchè i tre soci lasciano solo il loro leader. John Lennon si ostina a continuare anche da solo, e in parte ci riesce con l'appoggio di una compagna, finalmente fissa, senza ritegni come lui, ma sempre al suo fianco, nel bene e nel male, come un'ombra. Finiscono con avere un figlio. In un primo momento John Lennon si dedica al bambino con una passione che pare superare quella per la musica. Ma in seguito la sua professione di vagabondo eccentrico e imprevedibile prevale sul senso paterno. Abbandonato dagli amici, sempre più ubriaco, sempre più drogato, vede ridursi progressivamente l'entusiasmo scatenato dei fans, e scende di degrado in degrado, fino alla morte repentina dopo una folle corsa, in un incidente stradale.

Valutazione Pastorale

dal punto di vista cinematografico, questo "Imagine: John Lennon" è cronaca documentaristica interessante e viva, dalla quale "l'immagine", appunto, del bizzarro e trasgressivo John Lennon viene fuori realisticamente fedele, con le sue estrosità, la sua verve patologica, i suoi disordini, e la sua iperbolica presunzione da semidio, fino a un certo punto contrappuntata dalle prestazioni volonterose dei "Beatles", ma vengono fuori anche la sua paranoica irresponsabilità e il suo degrado morale, fino all'avvilimento più totale e al più completo disfacimento. Detto con le sue parole, commentato dalle sue musiche e dalle sue canzoni, raccontato da spezzoni di riprese effettuate durante le sue tournèe, viaggi, interviste esibizionistiche, momenti privati e momenti d'isterismo collettivo, più che un film, "Imagine: John Lennon" è un abile montaggio di materiali audiovisivi, disposti in sequenze atte a creare continuità cronologica e verosimiglianza. Dal punto di vista morale può essere spettacolo rischioso nei confronti degli spettatori più giovani e criticamente immaturi per quel suo evidenziare nella musica tutti gli elementi di trasgressione, che Lennon sembra esaltare e proporre come valori. Potrebbe essere infatti occasione per un rigurgito di follia e d'isterismo, in soggetti propensi ad identificarsi con questo contagioso istrione della mistificazione e del disimpegno. Ma, se visto come fenomeno di mitomanìa collettiva, cioè dalla parte del regista, che non manca di demitizzarne avvenimenti e comportamenti da esibizionista presuntuoso e irresponsabile, l'idolo va miseramente in frantumi.

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