Sogg.: Jerry Calà - Scenegg.: Stefano Sudrié, Carlotta Ercolino, Castellano, Pipolo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sergio D'Offizi - Mus.: Riccardo Eberspacher - Montagg.: Antonio Siciliano - Dur.: 114' - Produz.: Maura International Film, Penta Film.
Interpreti e ruoli
Jerry Calà (Billy Damasco), Alba Parietti (Aurora), Eva Grimaldi . (Elide), Teo Teocoli, Salvatore Marino, Mauro Di Francesco, Franco Oppini, Renato Cecchetto, Guido Nicheli, Mariangela Giordano, Arnaldo Ninchi, Nathaly Snel, Monika Rebel, Sonia Gray.
Soggetto
Nell'estate 1991 a Rimini, nota stazione balneare romagnola, si intrecciano diverse storie: c'è quella di Billy Damasco, cantante e tastierista, che scommette sulle corse dei topi, rivolge le sue attenzioni all'avvenente Aurora, moglie del proprietario di uno stabilimento, e soffre di misteriosi dolori procuratigli dalle "macumbe" di una donna di colore che gli attribuisce (a torto) la paternità del suo pargolo; ci sono due operai milanesi che, tentando di farsi passare per industriali e clienti del Grand Hotel, vengono presentati a due fanciulle che sono in realtà complici di un individuo che li deruba; c'è una squillo, Elide, la cui vacanza, grazie ai "buoni uffici" del protettore Marcello, si trasforma in un continuo lavoro "straordinario"; c'è Isabella, giovinetta di famiglia agiata, che, invaghitasi del medico del pronto soccorso, un mulatto, per avvicinarlo si procura congestioni tuffandosi in mare a stomaco pieno, e insiste al punto da riuscire a presentarlo ai genitori che, prima riluttanti, infine consentono alle nozze.
Valutazione Pastorale
Questa commedia farsesca sceneggiata modestamente è in realtà un compendio di luoghi comuni, di situazioni licenziose, insipide ed insulse "arricchite" dalla visione di regioni mammarie e glutee delle solite "ragazzone" che ormai prorompono da ogni schermo. Ancora più avvilente è l'aver inserito nel pateracchio una sorta di "indovina chi viene a cena" alla riminese, come se i problemi dell'intolleranza razziale, trattati a questa maniera, possano in qualche modo dare al film una patente di commedia a sfondo "sociale".