Sogg.: da un racconto di Kenny Kim - Scenegg.: Edward Emanuel - Fotogr.: (normale/a colori) Richard Michalak - Mus.: Rick Marvin - Montagg.: David Rennie - Dur.: 101' - Produz.: Martha Chang
Soggetto
tre ragazzi americani, Samuele, Jeffrey e Stephen Douglas trascorrono le loro vacanze in campagna, nello chalet dell'amatissimo nonno materno, Mourita, un giapponese maestro di arti marziali, il quale li prepara fin dai primissimi anni a diventare dei valorosi e leali ninja. Il padre dei ragazzi, Sam, è un capo dell'FBI, che non approva né l'allenamento dei figli in attività violente, né l'uso di nomi da guerra, inventati dal nonno, al posto di quelli veri: Rocky per Samuele, Colt per Jeffrey e Tam Tam per Stephen. Frattanto un pericoloso trafficante d'armi mentre sta consegnando la merce ad un colonnello arabo, Farouk, è sorpreso dall'FBI e finisce col trovarsi in mano solo pacchi di finti dollari. Furibondo, si reca allora dall'anziano Mourita, che molti anni prima era stato suo socio (quando egli trattava ancora affari leciti) e che ora si vergogna perfino di conoscerlo, perché è diventato un omicida. Il trafficante è accompagnato da un gruppo di feroci ninja, che attacano Mourita, il quale viene aiutato dai nipoti, e insieme a loro vince la lotta. Il malvivente gli chiede allora d'essere maestro d'arti marziali per i suoi sgherri, offrendogli in cambio una grossa somma; inoltre vorrebbe che Mourita allontanasse da lui il genero per qualche tempo, ma il vecchio rifiuta deciso. Comprendendo che ormai sono in pericolo, il nonno fa allenare allora i nipoti su di un grande pupazzo, perché imparino quali sono i punti da colpire, in caso di estrema necessità, quindi li riporta in città, dai genitori. Il trafficante allora ordina al suo vile segretario, Brown, di catturare i ragazzi Douglas, e questi incarica del "lavoro" tre giovani malviventi. Appresa la notizia del rapimento dei nipoti, il nonno chiede al genero un'ora per liberarli da solo: si reca allora al porto, sulla nave in cui essi sono prigionieri del trafficante, e, vestito da ninja, combatte abilmente, aiutato dai nipoti. Dopo uno scontro terribile, Mourita è in pericolo, ma arrivano gli agetni dell'FBI, guidati da Douglas, e la battaglia è vinta. Ora Sam apprezza le arti marziali, e i nuovi nomi dei figli, ai quali in avvenire si dedicherà di più.
Valutazione Pastorale
questo film di Jon Turteltaub, autore del fortunatissimo "mamma ho perso l'aereo", ripete alcune situazioni del precedente, nelle scene in cui i rapitori si trovano a lottare in casa contro i tre furbi ragazzi: ma il risultato è assai meno brillante. Qui tutto è incentrato sull'allenamento alle arti marziali, compiuto dal nonno giapponese, la cui figura è positiva, e che vuol fare dei nipoti dei ninja nobili e leali, mentre tali combattenti erano stati finora visti come killer. Complesivamente si tratta di un lavoro pulito, nel quale le riserve sono motivate da alcune parole del dialogo, da qualche situazione volgare e dalla violenza, cui i ragazzi vengono abituati nella lotta. Ma non ci sono morti, non scorre sangue e i buoni vincono.