Palma d'oro al 46º Festival di Cannes (1993), vincitore di tre Premi Oscar nel 1994: migliore attrice Holly Hunter, attrice non protagonista Anna Paquin e migliore sceneggiatura originale Jane Campion
Interpreti e ruoli
Holly Hunter (Ada), Harvey Keitel (George Baines), Sam Neill (Amstair Stewart), Anna Paquin (Flora), Kerry Walker (Zia Morag), Genevieve Lemon (Nessie), Tungia Baker (Hira), Ian Mune, Peter Dennet, Bruce Allpress, George Boyle
Soggetto
la quarantenne Ada, partita dall'Inghilterra nel 1852, con la figlia di nove anni Flora, frutto di un precedente legame, e col suo adorato pianoforte, col quale si esprime appassionatamente, perché non parla da quando aveva sei anni, raggiunge la Nuova Zelanda, per sposare lo sconosciuto Amstair Stewart. Quando questi giunge coi suoi maori sulla spiaggia, dove Ada, Flora e bagagli lo hanno atteso a lungo, si rifiuta di far trasportare il pianoforte fino a casa sua, attraverso la giungla fangosa, nonostante le insistenti richieste di Ada, che comunica a gesti con Flora, e l'abbandono del prezioso strumento sulla riva, provoca l'ostilità insanabile della moglie, che si rifiuterà ostinatamente al marito. Ma vicino e amico di Stewart, l'inglese analfabeta George Baines, che ha qualche tatuaggio sul viso e vive fra i maori, ha sentito Ada suonare sulla spiaggia, restandone affascinato, e propone a Stewart, sempre avido di terra, di concedergli un suo terreno in cambio del piano, sul quale Ada dovrebbe poi dargli lezioni. Il marito accetta, e così, trasportato lo strumento nella sua casa di legno, e fattolo accordare accuratamente, Baines ottiene che Ada vada da lui con Flora, ma, invece di studiare, si limita a guardare la donna suonare, come rapito in estasi, mentre la bambina gioca all'aperto. Un giorno George bacia Ada sul collo e, alla sua ripulsa, le propone un contratto: per riavere il pianoforte, deve concedergli ogni volta qualcosa di sé, e avrà in cambio un certo numero di tasti. La donna accetta, e così Baines, che si è innamorato appassionatamente di Ada, riesce a conquistare la pianista, che finisce col ricambiarlo. Ma una giorno egli rinuncia alla donna, dicendole che sta facendo di lei una sgualdrina e di sé uno sciagurato, e le rimanda il pianoforte a casa, come regalo. Intanto Flora ha insospettito il patrigno, raccontandogli qualcosa di ciò che ha visto, mentre Ada, accarezzando il suo piano adorato, ha trovato nell'interno un cuore trafitto, inciso rozzamente, e si è precipitata a casa di Baines, che le confessa il suo amore, per il quale è infelice, chiedendole se lei lo ricambia. Ada dapprima lo schiaffeggia, poi lo bacia appassionatamente, e il marito spia da fuori i due amanti. Respinto di nuovo Stewart, che vuole possederla, e poi la imprigiona in casa, Ada incide su di un tasto del piano un messaggio d'amore per George, e glie lo manda da Flora, la quale, invece, per gelosia, lo porta al patrigno. Questi, infuriato, taglia con la scure il dito indice di Ada, perché non possa suonare più, quindi lo invia a Baines, avvertendolo che taglierà altre dita, se egli rivedrà sua moglie. Quando più tardi George affronta Stewart, accusandosi dell'intera responsabilità dell'accaduto, il marito, pentito, permette che Ada parta con lui, insieme a Flora e al piano, che però la donna ordina di buttare in mare, appena la barca si trova al largo. E così vien fatto, ma una corda afferra per caso un piede di Ada, che cade in acqua legata allo strumento e morrebbe nel profondo, se un improvviso desiderio di vivere non la spingesse a lottare e a liberarsi. Giunti a terra, e stabilitisi in un centro abitato, George fabbrica per Ada un dito di metallo, cosicchè la donna può dare lezioni di piano, e vivere serena, circondata dall'amore di lui, imparando perfino a parlare di nuovo.
Valutazione Pastorale
un film drammatico, spesso affascinante, molto romantico e appassionato, che Jane Campion ha diretto con mano sicura, avvalendosi di ottimi attori (fra i quali spicca Holly Hunter, che interpreta mirabilmente Ada), e sfruttando la bellezza selvaggia del paesaggio, in cui la storia si svolge. Soprattutto intenso e originale appare il personaggio della protagonista, chiusa nel suo mutismo, (una "diversa", come sempre nei film della Campion) che all'inizio sembra un triste fantasma, e si tramuta poi in oggetto di una grande passione romantica. Rilevante è il valore dato nella vicenda alla musica, al pianoforte come strumento trascendente, e come linguaggio dell'anima, per una donna, che non può parlare, e in esso trova la sua voce, il suo richiamo d'amore. È il piano, infatti, che porta ad Ada l'amore completo di Baines (l'ottimo Harvey Keitel), apparentemente rozzo, che sa però comprenderla con appassionata tenerezza e risvegliare la sua sensibilità, e col quale ella potrà infine vivere serena. L'ultima parte del film, però, mostra qualche caduta, sia per le incongruenze del personaggio del marito Stewart (Sam Neill), il quale prima si avventa come un boia sulla moglie, amputandole un dito con la scure, poi le permette invece di partire con l'amante, sia per il comportamento della stessa Ada verso di lui, che, nelle ultime notti della loro convivenza, non appare abbastanza chiaro. Anche se l'aspetto artistico del film è complessivamente notevole, dal punto di vista pastorale è moralmente inaccettabile soprattutto per la sua palpabile morbosità: la donna per riavere il pianoforte, subisce le richieste sempre più ardite di Baines; poi finisce con l'amarlo, e quindi col partecipare ardentemente al rapporto, tradendo così veramente il marito, il quale, a sua volta, è in certo modo complice della tresca.