Sogg. e Scenegg.: Francesco Maselli - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Pier Luigi Santi - Mus.: Giovanna Marini - Montagg.: Carla Simoncelli - Dur.: 72' - Produz.: Cinelife, Roma - Vietato ai minori degli anni quattordici
Interpreti e ruoli
Nastassja Kinski (Karen), Massimo Dapporto (Massimo)
Soggetto
nella camera n. 722 di un albergo arriva Karen: ha con sé una enorme quantità di sacche e valigie, poiché ha deciso di lasciarsi alle spalle la sua vita di giovane donna e in quella stanza ha appuntamento con Massimo, un incontro stabilito tanto tempo prima. I due sono amanti: coniugati l'uno e l'altra, lei proprietaria di una boutique a Milano, lui occupato sempre come tecnico in lunghi lavori all'Estero (Iran, Africa, Malta), i loro incontri sono sempre stati rari (addirittura con pause di anni), ma infocati e ogni volta in quella stanza. Nell'attesa di Massimo, Karen rivive quei momenti di frenesia, segnati da intervalli in cui molte cose sono accadute (Karen ha perso un bambino e l'uomo si è preso un'altra donna ed ha avuto problemi di lavoro). L'attesa di Karen dovrebbe ora concludersi con una unione permanente in Italia a fianco dell'amato. All'alba, però, quando il centralino annuncia la chiamata di lui, la donna, ormai consapevole che quel legame si è logorato, fa dire che è partita.
Valutazione Pastorale
curioso film, anche noioso, giacché i due neppure sembrano amanti travolti dai gorghi di una autentica passione. Incontri rarissimi, con cadenza perfino pluriennale, per un rapporto tra l'assurdo ed il frenetico, privo di intensità affettiva e perfino di sensualità. Una camera claustrofobica, illuminata da una luce diaccia, fa da cornice alla solitudine esistenziale della donna in attesa, per gli amplessi e gli orgasmi da tempo prenotati nelle rispettive agende. Il lavoro di Francesco Maselli ha il suo messaggio suggellato dal finale: la assoluta impossibilità per un rapporto a due di risultare vitale e totale. Un tema implausibile, stancamente svolto e con risultati deludenti.