UN COLPO DI FULMINE

Valutazione
ambiguo, Inaccettabile
Tematica
Giovani, Lavoro
Genere
Grottesco
Regia
Matthew Harrison
Durata
89'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Kicked in the head
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Musiche
Stephen Endelman
Montaggio
Michael Berenbaum

Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg e scenegg.: Matthew Harrison, Kevin Corrigan - Fotogr. (Normale/a colori ): John A. Thomas, Howard Krupa - Mus.: Stephen Endelman - Montagg.: Michael Berenbaum - Dur.: 89' - Produz.: Barbara De Fina.

Interpreti e ruoli

Kevin Corrigan (Redmond), Linda Fiorentino (Megan), Michael Rapaport (Stretch), Lili Taylor (Felicia), James Woods (Sam), Burt Young (Jack), Olek Krupa (Borko), Bianca Bakija (Pearl), Elliot Cuker, Gary Perez, Royale Watkins, Lawton Paseka.

Soggetto

Redmond abita nella Lower East Side di New York. Essendo senza lavoro e senza casa, va ospite a casa dell'amico Stretch, dove pensa di poter continuare a prendersela comoda. Invece Stretch, fornitore di birra e preso nel mezzo di una guerra tra bande rivali, vorrebbe che Redmond lavorasse per lui, e lo stesso vorrebbe anche lo zio di Redmond, Sam, un piccolo criminale della manovalanza. Durante una commissione per lo zio nel Queens, Redmond incontra casualmente Megan, una hostess che lui capisce di non voler perdere. Così Redmond insegue Megan ma é a sua volta inseguito da Happy, la ragazza con cui è stato a lungo e che non si rassegna ad essere scaricata. Stretto tra l'amico, lo zio e l'ex fidanzata, Redmond si sente accerchiato e molto giù di morale. In realtà ben presto le disavventure diventano occasioni favorevoli. Rapita dai malviventi, Happy viene liberata da Redmond, che fa una bellissima figura. Poi Redmond va da Megan, davanti a lei ingurgita numerose pillole, e poi le dice che l'ama. Megan allora lo fa vomitare e quindi i due si baciano.

Valutazione Pastorale

Anche se sia il regista sia l'interprete principale (Kevin Corrigan) sono nati e cresciuti in un quartiere di New York simile a quello descritto e quindi raccontano esperienze a sentir loro vissute, è tuttavia difficile accreditare il copione di un realismo secco e credibile. Ben presto infatti la regia volta tutto sul grottesco, sull'esagitato, con personaggi sopra le righe che vivono nella marginalità e pretendono di esporre e sbandierare problematiche esistenziali. A prima vista la storia appare carica di amarezza e di dolore, ma a guardare meglio il confronto tra bene e male risulta pretestuoso, tutto rimane nel vago, tutto é sfilacciato. Pur attraverso un occhio deformante, il quadro di un tessuto sociale pieno di difficoltà non emerge, prevale un totale pessimismo, le alternative sono affrettate e superficiali. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, perché troppo ambiguo nel proporre automatismi di passaggio dal bene al male senza anima e troppo stereotipati.

Utilizzazione

L'utilizzazione é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Attenzione é da porre in caso di passaggi televisivi casalinghi.

Le altre valutazioni

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