FUORI DAL MONDO

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, dibattiti***
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Solidarietà-Amore, Tematiche religiose
Genere
Commedia
Regia
Giuseppe Piccioni
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Mikado Film

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Giuseppe Piccioni, Gualtiero Rosella, Lucia Zei - Fotogr. ( Scope/a colori) : Luca Bigazzi - Mus. : Ludovico Einaudi - Montagg. : Esmeralda Calabria - Dur. : 100' - Produz. : Lionello Cerri per Lumière & Co.

Interpreti e ruoli

Margherita Buy (Caterina), Silvio Orlando (Ernesto), Carolina Freschi (Teresa), Maria Cristina Minerva (Esmeralda), Sonia Gessner (Madre Superiora), Giuliana Lojodice (madre di Caterina), Marina Massironi (ragazza del bar), Fabio Sartor (amico di Ernesto), Alessandro Di Natale (Gabriele), Riccardo Di Torrebruna (Gianfranco), Chantal Ughi (Simona), Andrea Tognasca (Marco), Alessandra Comerio (madre di Teresa)

Soggetto

A Milano, oggi, Caterina, giovane suora ormai prossima alla dichiarazione di professione perpetua, si vede affidare all'improvviso da un uomo di passagggio un neonato abbandonato nel parco. Caterina lo porta all'ospedale e l'episodio potrebbe concludersi lì. Invece non riesce a dimenticarlo, lo va a trovare e allo stesso tempo sente dentro di sè l' urgenza di sapere qualche notizia in più. Partendo dal maglione nel quale il piccolo era avvolto, Caterina risale alla lavanderia di Ernesto, uomo solo, chiuso nel suo lavoro, instabile fino al punto di cadere in frequenti sbalzi di umore e pressione. Ernesto aveva lasciato quel maglione a casa di Teresa, una ragazza che aveva lavorato al negozio, e che aveva accompagnato a casa dove poi aveva passato la notte. Caterina vuole trovare la madre del bambino, Ernesto vorrebbe invece chiudere subito la questione ma a poco a poco la possibilità di essere il padre fa nascere in lui reazioni e spinte finora mai provate. Teresa ha lasciato la casa della mamma, gira per Milano in cerca di una sistemazione, rivede Gabriele, il suo ex ragazzo, poliziotto, che la invita a rimanere casa sua. Anche Caterina ed Ernesto (pur avendo saputo di non essere il padre) continuano a vedersi, lui è stato informato che Teresa si trova alla festa di matrimonio di un'amica. Decidono di recarvisi, ma Caterina prima indossa abiti borghesi. Alla festa, Caterina avvicina Teresa, si mette a parlare del bambino e la ragazza scoppia in un pianto doloroso. La ricerca si é conclusa. Ernesto accompagna Caterina in macchina al convento fuori Milano. Qualche breve parola corre rapidamente tra loro. Ma niente cambia. Caterina lo saluta e raggiunge le sue consorelle.

Valutazione Pastorale

Il regista Giuseppe Piccioni si è segnalato negli anni scorsi per alcuni titoli interessanti, quali "Il grande Blek" (1987), "Chiedi la luna" (1990), "Cuori al verde" (1995). Qui conferma la sua disposizione, acuta e intelligente, ad osservare tipologie e caratteri dell'Italia contemporanea, concentrandosi su un personaggio tutt'altro che facile, quello di una suora. Caterina é colta nel momento in cui dà avvio ad una ricerca, una sorta di viaggio durante il quale incontra tante persone ma sopratutto incontra più volte sè stessa, si confronta con le proprie reazioni emotive di fronte ad un evento inatteso. Il film cresce a poco a poco come una storia d'amore autentica e vera, pone in primo piano l'importanza del mettersi in ascolto verso gli altri, fotografa con passione attimi vibranti di realtà, coglie il disagio quotidiano delle persone, scava nella sofferenza dell'individuo e insieme riesce a raccontare con semplicità la vita di tutti i giorni di una metropoli come Milano. Con pudore e rispetto, insoliti nel cinema italiano, il film evidenzia tutte le difficili sfumature racchiuse nella scelta di essere suora in una situazione sociale complessa e stratificata come quella italiana di oggi. Va notata la sensibilità con cui Piccioni tocca la sostanza dell'amore come rispetto e delle decisioni difficili come ostacolo da superare per arrivare ad un migliore equilibrio interiore. Il film, dal punto di vista pastorale, è da raccomandare, per la sua intensa e sincera problematicità e perchè, proprio mentre sembra dare spazio a dolore e difficoltà, parla invece di bellezza e di felicità.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, come proposta di un film italiano misurato, attento e ricco di contenuti. Da recuperare in altre occasioni per affrontare i temi sopra indicati.

Le altre valutazioni

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