IL PROFUMO DI UN GIORNO D’ESTATE

Valutazione
Complesso, Raccomandabile, dibattiti**
Tematica
Adolescenza, Famiglia - genitori figli
Genere
Metafora
Regia
Susanna Styron
Durata
90'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Shadrach
Distribuzione
Lion Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Susanna Styron, Bridget Terry tratto dal racconto "Shadrach" di William Styron
Musiche
Van Dyke Parks
Montaggio
Colleen Sharp

Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg.: tratto dal racconto "Shadrach" di William Styron - Scenegg.: Susanna Styron, Bridget Terry - Fotogr.(Normale/a colori): Hiro Narita - Mus.: Van Dyke Parks - Montagg.: Colleen Sharp - Dur.: 90' - Produz.: Bridget Terry.

Interpreti e ruoli

Harvey Keitel (Vernon Dabney), Andie Mac Dowell (Trixie Dabney), John Franklin Sawyer (Shadrach), Scott Terra (Paul Whitehurst), Tom Bower (sceriffo Lewis), Daniel Treat ( Mole Dabney da piccolo), Monica Bugajski (Edmonia), Jonathan Parks Jordan ( Mole Dabney da ragazzo), Erin Underwood (Lucinda), Darrell Larson (sig. Whitehurst), Alice Rogers (Cloris), Deborah Hedwall (sig. ra Whitehurst), Michael Ruff (Smut), Muse Watson (capitano)

Soggetto

Paul, il narratore, rivive un periodo della propria infanzia: l'estate in una cittadina della Virginia nel 1934 quando lui aveva 10 anni e la madre era gravemente ammalata. Figlio unico di una famiglia borghese, Paul é affascinato dai vicini, i Dabney, una famiglia numerosa con molti figli. Piantatori un tempo benestasnti, i Dabney sono stati rovinati dalla anni della grande depressione. Vernon, il padre, mentre impreca contro Rooosvelt, è ridotto a distillare e vendere liquore di contrabbando; Trixie, la madre, si divide tra la prole e la bottiglia, in attesa di tempi migliori. Una sera alla porta dei Dabney bussa un anziano di colore, Shadrach, che era stato schiavo da loro: arriva dall'Alabama e dice di essere tornato per morire a casa sua ed essere seppellito nel cimitero di famiglia. La notizia si diffonde nel paese. Vernon non sa cosa fare, lo sceriffo interviene per ricordare che la legge impone che venga seppellito nel cimitero riservato alla gente di colore. Quando il vecchio muore, all'inizio viene seppellito secondo regola, ma poi viene portato nella distilleria e sepolto lì. Paul a questo punto torna a casa dai genitori. Con voce f.c., informa della morte di sua madre, avvenuta due anni dopo, e della frase di Vernon: "La morte non é un granché".

Valutazione Pastorale

Alla base c'é "Shadrach", un racconto autobiografico scritto dal romanziere americano William Styron e pubblicato su Esquire nel 1978. La fedeltà al testo originale é garantita dal fatto che la trasposizione cinematografica è stata voluta, organizzata e diretta dalla figlia Susanna Styron. Il tema di fondo è quello, attraverso il ricordo, del passaggio dall'adolescenza all'età adulta: passaggio che avviene e si concretizza quando si affrontano esperienze forti di vita. Per Paul le vicende dei vicini diventano l'occasione per mettere a confronto il bene e il male, e verificare l'importanza di sentimenti quali la solidarietà, l'amicizia, l'affetto. Tuttò ciò è soprattutto visibile all'interno di quel fondamentale nucleo civile e sociale che é la famiglia. Di fronte a difficoltà e diffidenze, ci sono legami più forti ad unire i singoli componenti e a consentire di superare anche le prove più difficili. L'ambientazione nel sud degli Stati Uniti non é prevaricante, anzi la capacità di approfondire le psicologie e di far emergere i valori non in modo didattico ma dal dolore di esperienze vissute dà alla storia un tono più ampio di metafora valido anche in altri tempi e luoghi. Film ricco quindi che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, complesso nei molti aspetti affrontati e utile per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da proporre per affrontare il tema della famiglia, nei suoi molti e diversificati aspetti. Utile anche l'uso a livello familiare e per ragazzi.

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