Sogg.: Tratto dal libro "Jude the obscure" di Thomas Hardy - Scenegg.: Hossen Amini - Fotogr.: (Scope/a colori) Eduardo Serra - Mus.: Adrian Johnston - Montagg.: Tre-vor Waite - Dur.: 123' - Produz.: Andrew Eaton

Interpreti e ruoli

Christopher Eccleston (Jude Fawley), Rachel Griffiths (Arabella Donn), Kate Winslet (SueBridehead), Liam Cunningham (Phillotson), June Whitfield (Drusilla), James Nesbitt (Joe), Mark Lambert (Tinker Taylor), Paul Brown, Berwick Kaler, Caitlin Bossley, Emma Turner, James Daley, Paul Copley, Ken Jones, Ross Colvin Turnbull

Soggetto

Nell'Inghilterra del tardo Ottocento, Jude vive in campagna ma sogna di andarsene per studiare all'università. Sposa Arabella, figlia di un allevatore di maiali, la quale gli ha fatto credere di essere incinta, ma il matrimonio ben presto finisce e Jude si trasferisce a Christminster per prose-guire finalmente gli studi. Qui incontra sua cugina Sue, se ne innamora, e i due cominciano a vivere insieme. Ma la convivenza è malvista in città, Sue perde il lavoro e il rapporto tra i due comincia a farsi difficile. Sue trova un nuovo impiego presso il ricco Phillotson, che a sua volta si innamora di lei. Jude rivela alla cugina il suo precedente matrimonio, e Sue, addolorata per la notizia accetta di sposare il suo datore di lavoro. E' un'unione destinata a durare poco. Anche se nel frattempo Arabella è riapparsa per affidare a Jude il figlio avuto da lui, i due capiscono di non poter stare lontani. Riprendono a vivere insieme, hanno due figli ma sono senza casa e lavoro, e cominciano a girare da una città all'altra. Una sera, tornando nell'alloggio, trovano i tre bambini morti: il più grandicello ha ucciso i piccoli e si è a sua volta impic-cato. In preda a crisi isterica, Sue lascia Jude, anche se lui le ripete che "non c'è al mondo nessuno più sposato di noi due".

Valutazione Pastorale

tratto da un romanzo dello scrittore inglese Thomas Hardy, il film propone problemi pastorali delicati. I due protagonisti vivono insieme senza essere sposati, e l'obiettivo del film (e, prima, anche del libro) è senz'altro quello di ricostruire un momento storico in cui la vita delle per-sone era condizionata dalle convenzioni sociali del tempo e dai pregiudizi correnti in tema di morale. La tesi del film è che a far nascere e a tenere in vita queste convenzioni e questi pregiudizi sia stato il moralismo cattolico, che si opponeva all'amore, e più in generale, la presenza della religione come ostacolo ad un tipo di vita più libero. Se è vero che ci sono valori reli-giosi che vanno al di là dei tempi, è una tesi che non può essere accettata in modo così preconcetto unita ad una rappresentazione dei fatti cupa, sempre negativa e pessimista. Ben fatto e ben realizzato sul piano strettamente pro-fessionale, il film rimane troppo compiaciuto della propria idea, esposta sen-za sfumature o possibili contraltari.
Utilizzazione: il film è da escludere dalle programmazioni ordinarie, ed è eventualmente utilizzabile in contesti più ristretti, purché in presenza di ade-guati supporti che aiutino ad affrontare con maggiori elementi le tematiche proposte dalla storia.