Orig.: Belgio/Francia/Lussemburgo (1999) - Sogg. e scenegg.: Philippe Blasband - Fotogr.(Scope/a colori): Virginie Saint-Martin - Mus.: Jeannot Sanavia, André Dziezuk, Marc Mergen - Montagg.: Chantal Hymans - Dur.: 80' - Produz.: Patrick Quinet.
Interpreti e ruoli
Nathalie Baye (lei), Sergi Lopez (lui)
Soggetto
Con voce fuori campo un intervistatore chiede prima a un 'lui' poi a una 'lei' come si sono conosciuti. Attraverso un annuncio su una rivista erotica, rispondono: entrambi erano alla ricerca di un partner per realizzare una particolare fantasia sessuale, che però non rivelano. Al primo incontro in una stanza d'albergo, ne era seguito un secondo, e poi lui le aveva chiesto di andare a cena insieme. Parlavano, senza chiedere niente delle vite di ciascuno: e così erano andati avanti per sei mesi. Nell'intimità, la loro esperienza era diventata molto forte non solo sul piano fisico ma anche su quello più interiore. Nell'imbarazzo di spendere qualche parola in più, avevano litigato, e lui, timoroso di poterla perdere, l'aveva inseguita senza poterla chiamare per nome. Dopo essere stati testimoni dello struggente epilogo del rapporto tra due anziani coniugi, lei gli aveva fatto una specie di dichiarazione d'amore e di intenti futuri. Allora si erano sentiti presi dalla paura, e avevano deciso di stare insieme un ultima volta e poi di lasciarsi per sempre. All'intervistatore dicono in momenti diversi di essere sicuri di questa scelta, e lei precisa che dopo la separazione ha sentito meno l'urgenza della sua 'fantasia'. Quale sia entrambi non vogliono dirlo. E a questo punto la m.d.p. si allontana e va in mezzo alla folla.
Valutazione Pastorale
Presentato in concorso alla Mostra di Venezia 1999, il film ha un titolo originale francese (Une liaison pornografique) del tutto fuorviante, ed uno italiano stavolta ( non capita spesso) più misurato e aderente al contenuto. Già la scelta di non dare nomi ai due protagonisti (solo 'lui' e 'lei') indica l'intenzione di costruire un racconto il più possibile generale sui temi dell'incontro che nasce come casuale e a poco a poco cresce nella costruzione di un legame affettivo via via più consapevole e incombente. La grafica del sentimento reciproco attraversa la storia
lungo sfaccettature colte con bella aderenza psicologica: l'attesa di vedersi per stare insieme, la paura di rivelare quello che si sente dentro, il timore di restare soli, la sensazione di non tirare più a lungo un gioco che si sta facendo troppo serio. Si tratta quindi, nell'insieme, della messa a fuoco delle difficoltà di amare pienamente e con convinzione, con uno sguardo che, nella storia parallela dei due anziani, ha valenze certo non di compiacimento. Non mancano momenti meno esemplari che, dal punto di vista pastorale, fanno valutare il film come discutibile, e ambiguo in alcuni passaggi più irrisolti.
UTILIZZAZIONE: sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze, l'utilizzazione del film é da prevedere per un pubblico maturo e consapevole, in grado di cogliere le sfumature della vicenda. Da evitare la presenza dei minori. Attenzione é da tenere anche in caso di passaggi televisivi casalinghi.