Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto da "La leggenda di Sleepy Hollow" di Washington Irvin - Scenegg.: Andrew Kevin Walker - Fotogr.(Panoramica/a colori): Emmanuel Lubezki - Mus.: Danny Elfman - Montagg.: Chris Lebenzon - Dur.: 102' - Produz.: Scott Rudin.
Interpreti e ruoli
Johnny Deep (agente Ichabod Crane), Christina Ricci (Katrina Van Tassel), Christopher Walken (cavaliere senza testa), Casper Van Dien, Miranda Richardson, Christopher Lee, Martin Landau
Soggetto
New York, 1799. Il tribunale spedisce Ichabod Crane, giovane poliziotto, nel nebbioso paesino di Sleepy Hollow con il compito di indagare su una serie di efferati omicidi che stanno funestando la vita quotidiana. Le teste dei più facoltosi abitanti rotolano una dopo l'altra nella terra umida del bosco vicino. Alcune testimonianze affermano che a tagliarle é un misterioso cavaliere senza testa armato di una affilata sciabola. Crane dice di non credere a queste leggende, comincia ad interrogare alcuni notabili del villaggio, ma ben presto gli omicidi riprendono: un padre, il figlio, una vedova. Cedendo alle insistenze, Crane va nel bosco a vedere l'albero dove si dice che vengono deposti i morti senza testa. Rimane ferito, vede arrivare e subito scomparire nella nebbia il cavaliere imprendibile, si convince che qualcosa di più profondo unisce le disavventure che capitano alle persone più in vista: il dottore, il reverendo, il notaio, il magistrato. Aiutato da Katrina Van Tassel, la figlia dell'uomo più ricco di Sleepy Hollow, di cui si é innamorato, Crane riesce, tra mille difficoltà, a dipanare l'intricatissima matassa: la matrigna di Katrina era una strega, che per vendicarsi dei soprusi ricevuti aveva ridotto il cavaliere in proprio potere, governandone la volontà. Crane recupera la testa, la restituisce al cavaliere, che torna in vita e si porta via la matrigna. Crane e Katrina arrivano a New York come marito e moglie.
Valutazione Pastorale
All'origine c'é un racconto di Washington Irvin in cui Crane era però un maestro di scuola e che ha già ispirato alcune versione su grande schermo (nel 1912, nel 1922, l'ultima realizzata dalla Disney a cartoni animati nel 1949). Sulla pagina scritta, Tim Burton interviene da par suo, portandovi tutta la propria inclinazione per uno stile visionario, dove l'horror si affianca al gotico in un gioco fantastico di rimandi e rinvii ad un lontana tradizione letteraria. La storia vive sulla ricostruzione di atmosfere inquiete e misteriose, sulla sovrapposizione tra realismo e favola, sullo scontro senza tregua tra la 'ragione' di Crane e l'inspiegabile che gli gira intorno. Il film risulta forse più gradito agli appassionati del 'genere', ma Burton conserva sempre quella sorta di stupore e di ingenuità, che ne fa un moderno, lucido narratore di fiabe antichissime. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, per evidenziare le numerose crudezze che lo caratterizzano sul piano visivo.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori. E' da proporre come esempio di 'horror' comunque ben fatto e legato più ai contenuti che agli effetti speciali.