Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal libro "L'uomo di ferro" di Ted Hughes - Scenegg.: Tim McCanlies - Fotogr.(Scope/a colori)e Montagg.: Brad Bird - Mus.: Michael Kamen - Dur.: 86' - Produz.: Allison Abbate.
Soggetto
Stati Uniti, ottobre 1957: i russi hanno appena lanciato in orbita il primo satellite, lo Sputnik, e c'è aria di guerra fredda. A Rockwell, piccolo centro del Maine, vive Hogart, un bambino testardo e dalla fantasia molto sviluppata, attento al possibile arrivo di eventuali alieni. Un giorno arriva in città la notizia del ritrovamento in mare di un enorme uomo metallico. Spinto dalla curiosità, Hogart parte alla sua ricerca e si trova di fronte un gigante di ferro alto 18 metri ma con la curiosità di un adolescente.I due fanno amicizia e Hogarth diventa la guida del gigante. Nel bosco un cervo é ucciso dai cacciatori e Hogarth gli dice che le armi uccidono. Dalla città il perfido Kent chiama l'esercito per catturare il 'mostro' che, per difendersi, usa un'arma e poi scappa. Salva poi due bambini, è difeso da Hogarth, e quindi torna rapidamente in cielo. Hogarth guarda in alto. Tempo dopo un pezzetto del gigante torna sulla Terra e si ricompone in Islanda.
Valutazione Pastorale
Nel 1968 il poeta Ted Hughes, per consolare i suoi due bambini dal dolore della perdita della madre, scrive per loro "The iron man" (negli Stati Uniti "The iron giant), una favola basata sull'amicizia tra un enorme robot e un bambino. Nel 1993 la versione teatrale del libro viene rappresentata all'Old Vic di Londra. Si tratta quindi di un testo, almeno nel mondo anglosassone, assai conosciuto, un piccolo classico dell'infanzia che trova i punti di forza nel dichiarare apertamente l'importanza di rapporti schietti e sinceri, di essere aperti e disponibili verso l' altro 'diverso' da noi, di recuperare il senso della fantasia e dell'immaginazione. Il racconto é poi punteggiato da momenti di attenzione per l'equilibrio dell'ambiente, per la paura del nucleare, per l'uso indiscriminato delle armi. Elementi tutti detti attraverso un disegno graficamente scorrevole e qua e là poetico. Dal punto di vista pastorale, il film é sicuramente positivo, semplice nella costruzione e da indicare per famiglie.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, da recuperare in proiezioni per bambini e famiglie. Il possibile utilizzo per famiglie é da indicare anche attraverso l'uso della videocassetta casalinga.