Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Francesco Nuti, Carla Giulia Casalini, Ugo Chiti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Maurizio Calvesi - Mus.: Giovanni Nuti e Riccardo Galardini - Montagg.: Ugo De Rossi - Dur.: 106' - Produz.: Andrea Girombelli, Massimo Roviglioni, Francesco Nuti per FrancescAndrea s.r.l.
Interpreti e ruoli
Francesco Nuti (Dado), Francesca Neri (Andrea), Agatha De La Fontaine (Francesca), Marina Giulia Cavalli (Rossana), Francesca De Rose (Giovanna), Simona Caparrini (Irene), Giulia Weber (Stefania), Giorgio Palombi (Bimbo), Novello Novelli (tassista), Pinuccia Alfieri . (signora del treno)
Soggetto
Dado,veterinario quarantenne, ottiene il divorzio dalla moglie Rossana ma si trova con una vita sentimentale tutta da costruire. Per strada investe Francesca, giovane e nervosa, le tiene un po' compagnia e, quando decide di andarsene, lei riesce senza difficoltà a trattenerlo. Passano la notte a casa di lui che, quando si alza, non la trova. Riceve invece la telefonata di una certa Andrea che lo convoca per un colloquio e subito mette le carte in tavola: lei e Francesca hanno una storia insieme e la presenza di Dado non é per niente gradita. Dado e Francesca si vedono allora di nascosto, finchè lei non decide di partire. Rossana, l'ex moglie, si risposa. In chiesa ci sono anche Dado e Andrea, ora diventati amici al punto che, subito dopo, lui si trasferisce a casa di lei e fanno vita in comune, da innamorati. Mentre ballano, in salone, torna Francesca che capisce e scompare di nuovo. Dopo una festa mascherata all'aperto, Dado e Andrea si baciano e lei dice che vorrebbe fare un figlio con lui ma non nel modo tradizionale. Dado sembra contrario, poi, quando riemerge da un coma in seguito ad un incidente, cambia parere. Ecco lui e Andrea in chiesa al battesimo del bambino, quindi la festa, e infine loro tre lasciano il paese in macchina.
Valutazione Pastorale
La confusione sessuale come caratteristica di fine Millennio. Nuti ne é convinto e dice: "Non so cosa succederà di tutti i nuovi modelli di famiglie di gay, lesbiche, legami tradizionali...Ma so che tra gli esseri umani si sta sviluppando una forma di amore fatto non di desiderio ma di complicità, confidenze. Su questo rapporto ho costruito il mio film, che parla dell'amore non della diversità". E' vero, il film é tutto qui: una commediola che cerca di voltare in burla il groviglio tra sentimenti e attrazione fisica che spesso rende fragili i rapporti interpersonali. Il fatto é che la presenza della parte sentimentale é del tutto inesistente, nascosta dalla esuberante presenza delle due ragazze e dallo spaesato Dado. Non sembra di avvertire nel racconto la presenza di qualche tormento, difficoltà, inciampo. Tutto resta al livello di ciò che si vede e che comprende una insistita presenza in chiesa sia di cerimonie religiose quantomeno un po' affrettate (matrimoni e battesimi) sia di dialoghi sulle preferenze sessuali, oltre a travestimenti in abiti talari prolungati oltre misura. Insomma, riconosciuta a Nuti in alcuni momenti una certa vivacità narrativa, il film per lo più affoga nel prevedibile, dando l'impressione che tutto serva a costruire il solito spettacolino facile e pruriginoso. Dal punto di vista pastorale, l'operazione é da valutare come inaccettabile, proprio per il suo tono costantemente e insistentemente ambiguo.
UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Il taglio frivolo e leggero lo rende poi difficilmente utilizzabile anche in altre occasioni.