Orig.: Italia (1999) - Sogg.: liberamente ispirato a 'La città dolente' di Agatino Licandro e Aldo Varano - Scenegg.: Alessandro di Robilant, Salvatore Marcarelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): David Scott - Mus.: Pivio-De Scalzi - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 100' - Produz.: Giuseppe Attene per Làntia Cinema & Audiovisivi.
Interpreti e ruoli
Beppe Fiorello (Ninnì), Oreste Lionello (Cocò), Aldo Maccione (Saro), Anna Ammirati (Michela), Gianni Pellegrino (Pasquale), Renato Carpentieri (medico narratore), Franco Pennasilico.
Soggetto
Reggio Calabria, fine anni '80. Le tangenti scorrono ovunque, e il potere cittadino é nelle mani di due boss diversi e complementari: Saro Lodato e Cocò Raffati, rispettivamente l'uomo di pubbliche relazioni più influente ed il pacchetto di voti più grande dell'intera provincia. In città vive anche il giovane Ninni Lepanto, bancario, figlio dell'ex sindaco e sposato con Michela: la loro unica preoccupazione é cercare di avere un bambino. La situazione affaristica però si ingarbuglia, i contatti con i nomi importanti a Roma si fanno più difficli. Lodato e Raffati capiscono che per calmare le acque c'è bisogno di una faccia pulita dietro cui nascondersi. Le elzioni comunali sono imminenti e su Ninni si appuntano le attenzioni dei due capifamiglia. Il padre, sia pure controvoglia, accetta di fare da tramite. Ninni non vorrebbe nemmeno sentirne parlare, ma alla fine é costretto ad accettare e viene eletto primo cittadino. Preso possesso dell'ufficio, vorrebbe imporre idee nuove, ma ben presto si accorge di essere lì solo per obbedire a decisioni prese da altri. Allora elabora un piano per smascherare la corruzione. Tante morti violente si susseguono, prima che Ninnì possa arrivare a denunciare tutti pubblicamente. Il medico comunale, che ha raccontato la vicenda, scampa ad un attentato e corre via lungo l'autostrada. Il futuro rimane incerto.
Valutazione Pastorale
Una storia ambientata in anni precedenti il periodo di Mani Pulite e nella quale quindi si può parlare liberamente di corruzione, bustarelle, tangenti.E' una sorta si spartiacque, quello di Mani Pulite, che fa pensare quasi all'esistenza di due diverse Italie, del prima e del dopo. A parte queste riflessioni, il film é una sorta di commedia nera orchestrata con attenzione e con buona padronanza di stile. I dati realistici di fondo scivolano nell'eccesso, raggiungendo punte di un grottesco colorito e sanguigno. La voce fuori campo del medico dà toni cronachistici che scandiscono la tensione narrativa. Troppo esasperata risulta la seconda parte, con una violenza un po' sopra le righe, qualche forzatura e qualche ripetizione negli atteggiamenti dei personaggi. Le interpretazioni sono però ben caratterizzate, e una regia più fantasiosa avrebbe potuto comporre un quadro più secco e dinamico. Film tra alti e bassi, dunque, che, dal punto di vista pastorale, propone un clima generale anche troppo superficiale ed é da valutare come discutibile, segnalandone alcune crudezze.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare come occasione di verifica sul ritratto di una provincia italiana anni '80.