Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Carlo Verdone, Giovanni Veronesi, Pasquale Plastino - Fotogr.(Panoramica/a colori): Danilo Desideri - Mus.: Fabio Liberatori - Montagg.: Antonio Siciliano - Dur.: 108' - Produz.: Vittorio Cecchi Gori.
Interpreti e ruoli
Carlo Verdone (Ercole Preziosi), Beppe Fiorello (Nicola/Nicky Renda), Marit Nissen (Eva), Anna Safroncik (Maruska), Nanni Tamma (Tiepolo), Annalisa Cucchiara (Moira), Giorgia Bongianni (Daniela), Rudy Sciacca (Lucio Caizzi), Luisa e Lucia Nardelli . (due ballerine gemelle)
Soggetto
La serata per l'elezione della Miss finisce sotto un temporale e Ercole Preziosi scappa di corsa. In macchina lo aspetta Nicola, il suo autista, uno studente siciliano che conosce da tempo e che, quando avverte il momento giusto, lo mette di buon umore raccontandogli barzellette: è la volta di quella del cinese in coma, dopo essere stato investito dai carabinieri. Ercole gestisce un'agenzia di artisti di serie B, che vengono collocati su piazze ora più ora meno importanti. Ad Ercole il lavoro piace, e vi dedica più tempo che alla famiglia, la moglie russa Eva e la figlia adolescente Maruska. Il nome di punta della scuderia di Ercole é il comico Rudy Sciacca. Alla vigilia di una serata importante, il comico rimane vittima di un incidente stradale. Come rimediare? Ercole prende Nicola e lo manda allo sbaraglio di fronte al pubblico. Qualche incertezza iniziale, ma poi il ragazzo si fa coraggio e ottiene successo. E' l'inizio di una folgorante carriera. Acclamato e ricercato, Nicola, che ora si chiama Nicky Renda, diventa arrogante e presuntuoso. Quando va all'appuntamento con un imprenditore per firmare un sontuoso contratto televisivo, Ercole rimane fuori. E' il passo che prelude al rovesciamento delle parti: Nicky dietro la macchina con donne sempre diverse, Ercole davanti al volante a fare da autista. Solo dopo aver scoperto che anche la figlia é una delle tante conquiste del nuovo divo, Ercole comincia recuperare il senso della realtà. Affronta Nicky, lo picchia, gli brucia la macchina. Poi torna verso casa. Si ferma e, rivolto verso la m.d.p., racconta fino alla fine la barzelletta del cinese in coma.
Valutazione Pastorale
Dice Carlo Verdone che si tratta di "un film dove si ride ma si riflette anche. Si parla soprattutto di ingratitudine. E' la dimostrazione di come un'amicizia si possa guastare se non c'é il rispetto. Se prevalgono sul piano umano l'egoismo e l'egocentrismo: che fanno perdere di vista gli altri, il rispetto e i valori. E magari scegliere, al posto dei vecchi amici, degli opportunisti". Sono tutte nobili intenzioni , sulle quali sarebbe ingiusto non concordare. La volontà di essere comico nel senso più completo e ricco del termine (offrire risate ma anche mettere alla berlina vizi e virtù)é da sempre nelle corde e nelle intenzioni di Verdone. Se tutto questo c'é anche qui, viene da concludere che forse sono l'ispirazione, la fantasia nella scrittura a diminuire e a rendere meno percepibili le premesse. Si ride tra pause ora più ora meno prolungate, si osserva la descrizione del sottobosco dello spettacolo certo attendibile ma un po' troppo caricata; soprattutto si aspetta invano qualche guizzo che dia statura autentica al protagonista, che ne tiri fuori gioia e dolore, che lo renda specchio di qualche nascosto malessere contemporaneo. Il salto di qualità non arriva, e il personaggio cresce poco, come gli altri intorno a lui. Così, dal punto di vista pastorale, la storia scorre tra alti e bassi, tra momenti convincenti come specchio di costume e altri arruffati alla meglio: da valutare come discutibile, evidenziando le non poche grossolanità presenti.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in occasioni dedicate al cinema di Verdone, e al rapporto cinema/spettacolo in Italia negli anni '90.