Orig.: Austria/Germania (1997) - Sogg. e scenegg.: Jurgen Buscher, Klaus Richter - Fotogr.(Scope/a colori): Joseph Vilsmaier . Mus.: Harald Kloser - Montagg.: Peter R. Adam - Dur.: 109' - Produz.: Hanno Huth, Reinhard Kloos, Danny Krausz.
Interpreti e ruoli
Ben Becker (Robert), Heino Ferch (Roman), Ulrich Noethen.
Soggetto
Nel 1927 a Berlino Harry Frommermann si dedica con passione al canto ed ha in testa un progetto ambizioso: quello di mettere insieme un gruppo musicale in grado di riportare in primo piano la tradizione melodica tedesca. Messo un annuncio sul giornale, i risultati sono migliori di ogni previsione. In breve tempo arrivano cinque risposte: Robert,Eric, Roman,Ari,Ervin si dichiarano disposti a vivere l'avventura che Harry propone loro. Dopo un periodo di prove difficile e nervoso, il gruppo affronta il primo provino con esito negativo. Il secondo va meglio, arrivano gli ingaggi e la registrazione di un disco. Intanto in Germania cominciano a farsi sentire gli effetti delle prime leggi antisemite. Convocato dalla Camera della cultura, il gruppo viene avvertito che la presenza di tre membri ebrei potrebbe causare spiacevoli inconvenienti. Quando il clima si fa a poco a poco più pesante, arriva un invito dagli Stati Uniti. I Comedian Harmonists varcano l'oceano e nel 1934 si esibiscono a New York. Di fronte alle brutte notizie che arrivano dall'Europa, solo dopo molti contrasti i sei decidono di fare ritorno in patria. A Berlino si esibiscono per l'ultima volta. Dopo, i tre ebrei riparano di nuovo in America, dove formeranno un nuovo gruppo. I vecchi amici non si rivedranno più.
Valutazione Pastorale
Il gruppo musicale dei "Comedian Harmonists" é realmente esistito ed i fatti narrati sono autentici. Il film dunque descrive un momento storico (Germania anni Trenta) e una situazione (le persecuzioni antisemite) certo non nuovi ma resi una volta di più vivi e palpitanti dall'angolatura scelta, quella dei cantanti, della musica popolare, degli spettacoli in teatro. Il valore culturale e sociale della musica come luogo di identità e di memoria è portato in primo piano da questo episodio poco noto ma esemplare per dimostrare come il nazismo andò a toccare non solo la coscienza ma anche gli stati d'animo contenuti nelle espressioni artistiche più semplici e genuine. Preciso nella ricostruzione ambientale, ben recitato, solo nel finale un po' facilmente commovente, il film é sobrio, intenso, di grande qualità.
Dalle sofferte vicende del gruppo, artistiche e sentimentali, appare chiara l'importanza della musica come pedagogia, antropologia, collante di emozioni e crescita umana. Dal punto di vista pastorale, il film, anche nella efficacia con cui descrive i forti sbalzi affettivi dei protagonisti, é da valutare come positivo, accettabile quindi e realistico nell'impianto complessivo.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare anche in funzione didattica come occasione per riflettere sui rapporti cultura/potere, artista/ politica, sul ruolo della musica nell'Europa del XX° secolo.